Quando si parla di Fiat, l’associazione con gli Agnelli è pressoché immediata. La storica famiglia imprenditoriale è infatti celebre in tutto il mondo per la fondazione della nota casa automobilistica ed il successivo sodalizio con la Juventus dal 1923. Ebbene, 118 anni dopo, i creatori di questo colosso automobilistico potrebbero separarsi definitivamente dalla propria “creatura”. Non è un caso infatti se rimbalzano di continuo su molteplici giornali voci di una cessione di Fiat-Chrysler. Proviamo ora a fare chiarezza e spiegare la situazione, svelando anche possibili sviluppi futuri.
I motivi sembrano essere molto semplici e, francamente, comprensibili. Gli Agnelli, rappresentati dal capofamiglia John Elkann, non vorrebbero vincolare il rispettivo patrimonio col settore dell’automobile. In effetti numerosi esperti sono d’accordo nel dire che l’attuale momento è molto delicato per il campo dell’automobile. L’arrivo delle recenti innovazioni tecnologiche consentirebbe soltanto ai produttori di automobili più grandi di resistere attraverso grandi investimenti. Ovviamente, come in tutte le cose, serve avere consapevolezza nei propri mezzi e forza di andare avanti. Se questa viene meno, forse è più giusto farsi da parte.
Resta solo da scoprire quali saranno i futuri proprietari nel caso in cui venga ufficializzata la volontà di cedere. Attualmente, i maggiori interessati sono i cinesi del gruppo Great Wall Motors, il cui presidente non ha negato di avere avuto colloqui con Fiat in merito all’acquisizione del gruppo, o parte di esso. Le smentite della casata italiana sono sì arrivate, ma in realtà, vanno prese “con le pinze”. Infatti è stato negato di avere una trattativa in essere con Great Wall Motors ma il New York Times ha specificato che: “Nessuno ha detto “non venderemo mai Jeep” “.
Ovviamente gli acquirenti non è detto siano sicuramente i cinesi, anche perché quest’ultimi sono interessati soprattutto al marchio Jeep, su cui ci sono gli interessi del governo americano in seguito ai numerosi posti di lavoro generati in USA e venderla in oriente non sarebbe sicuramente la soluzione favorita dal presidente Trump. Una trattativa non semplice quindi ma che non è escluso possa andare a buon fine, così come non è escluso possano presentarsi altri acquirenti. La Juve e l’economia italiana intera osservano interessati l’evolversi della vicenda.
This post was last modified on 24 Agosto 2017 - 22:15