“Penso di sì. Non dobbiamo pensare solo all’ultima giocata, perché è il riflesso di tutta la partita.
Loro il 2-2 non se l’aspettavano, quindi pensavo che ai supplementari – mentalmente – avremmo avuto più possibilità. Ma non abbiamo fatto granché per meritare il pareggio.
Non posso essere contento, sarei troppo egoista con i miei compagni e con la mia gente. Oggi non sono per niente contento, anche se è stata la mia prima partita con questo numero importante. Spero di poter fare meglio e vincere quello che conta.
No, penso che abbiamo staccato la spina e dobbiamo riattaccarla in questa settimana. Non dobbiamo più pensare nemmeno all’anno scorso, perché questo sarà un anno difficile e se la tensione cala ci sono tante squadre forti che ci vogliono battere.
Le difficoltà le abbiamo se abbassiamo la tensione, ma noi siamo una squadra forte. Son partiti giocatori importanti, ma ne sono arrivati altri altrettanto forti.
Sicuramente sì, è un numero molto importante, ma quando gioco penso a ciò che c’è davanti alla maglia. Il 10 fa parte della storia della squadra, ma ciò che conta è che la Juventus vinca.
Io non penso ad altre squadre che non siano la Juventus: ho parlato con la società e con l’agente e ho espresso le mie idee. Poi dipende da loro, se vogliono tenermi per sempre o no. Io sono molto felice qua, ho rinnovato tre mesi fa e la società mi ha chiesto di prendere questo numero e non è stato facile decidere. Ho detto: perché no? Perché non crescere qua?”
This post was last modified on 14 Agosto 2017 - 00:42