Xabi Alonso o Poulsen? Dubbio – sorprendentemente – amletico per la squadra mercato della Juventus nel 2008. Da un lato un regista esperto e dai piedi raffinati, ai cui piedi ogni allenatore al mondo avrebbe deciso di affidare il gioco; dall’altra, un discreto distruttore di gioco, famoso in Italia soprattutto per lo sputo ricevuto da Francesco Totti.
Era l’8 luglio dello stesso anno quando sulla prima pagina di Tuttosport comparve il titolo “Purtroppo Poulsen“, che non lasciava spazio a troppe interpretazioni. Dopo aver tenuto per settimane sul palmo della mano lo spagnolo e aver accarezzato l’idea di soffiare Stankovic all’Inter, i dirigenti bianconeri optarono per l’acquisto di un mediano aggressivo e bravo a recuperare palloni, ma senza quelle qualità di cui una squadra come quella Juventus aveva bisogno.
Quella sarebbe stata la stagione del ritorno ufficiale in Champions League dopo l’inferno della Serie B: il mercato avrebbe dovuto regalare un botto di livello europeo. Alonso – in forza al Liverpool – è disponibile al trasferimento a Torino, dove ritroverebbe l’ex compagno Sissoko. Ma Xabi rimase soltanto un sogno per i tifosi juventini: quando sembrava tutto fatto per 20 milioni, ecco il deciso virare su una scelta più economica (10 milioni), rappresentata da Christian Poulsen (all’epoca al Siviglia).
Inutile dire che la piazza non comprese e non accettò la scelta della società: Poulsen non fece fare nessun salto di qualità alla squadra, nonostante un inizio tutto sommato positivo. 60 presenze e 1 gol per il danese, che verrà poi ceduto al Liverpool per 6 milioni. E Xabi Alonso, nel frattempo, deliziava Madrid, dove ha vinto tutto.
Ma chi è stato il responsabile della decisione? 9 anni dopo, tutto è ancora aperto: le opinioni sono molteplici e contrastanti. Secco e Blanc dicono di aver deciso di comune accordo con Ranieri, che invece sostiene il contrario. Così l’ex tecnico del Leicester: “Dovevamo prendere un centrocampista e sembrava fatta per Flamini, poi però è andato al Milan. A quel punto la scelta era tra Poulsen e Xabi Alonso. Blanc venne da me a chiedermi chi preferissi e io dissi per 20 volte Xabi Alonso, ma nei giorni successivi lui mi fece capire che non c’erano abbastanza soldi per lo spagnolo. A quel punto dissi che Poulsen poteva andare…”.
Di parere opposto l’allora ad bianconero Blanc: “Avevamo due strade, erano stati trovati accordi con entrambi i giocatori e con i rispettivi club. Non volendo imporre la nostra scelta a Ranieri, gli abbiamo chiesto di scegliere. Fu lui a decidere per Poulsen“. E anche Secco conerma: “Fu una decisione a livello collegiale: io, Ranieri, Blanc e il cda. Si decise per quel tipo di giocatore: costava la metà, ma il prezzo non c’entrò nulla“.
Nove anni dopo rimangono soltanto tanti rimpianti: poteva essere, non è stato.
This post was last modified on 13 Agosto 2017 - 13:34