Oggi è il 9 agosto, siamo nel bel mezzo del calciomercato, mancano ancora tre settimane esatte prima che si chiudano i battenti della sessione estiva, eppure da qualche giorno tutto tace o quasi. Stiamo vivendo quella classica situazione di calma apparente tra i grandi acquisti di inizio sessione e quelli che solitamente vengono attesi come i botti finali, quelli degli ultimi giorni, o addirittura delle ultime caldissime ore.
ROSE DEFINITIVE
La tendenza degli ultimi anni, soprattutto per le squadre di prima fascia, è quella di cominciare i ritiri con le rose definite e (semi)definitive. L’Inter era bloccata dal fair play finanziario, il Napoli per scelta ha deciso più che altro di confermare in blocco gli artefici della stagione scorsa lavorando soprattutto sui rinnovi dei giocatori più rappresentativi, e la Roma ha prima venduto e poi si è mossa per comprare giocatori adatti al nuovo tecnico. Milan e Juve hanno invece iniziato a spron battuto la sessione con la stragrande maggioranza degli acquisti e delle cessioni illustri proprio a cavallo tra giugno e luglio, in modo da trovarsi in ritiro con il 90% della squadra delineata. Rimanendo in casa bianconera, assorbiti i colpi psicologici delle partenze di Dani Alves e Bonucci (per i quali a dire il vero ancora si cercano sostituti all’altezza), sono arrivati Douglas Costa, Szczesny, De Sciglio e Bernardeschi, tralasciando Bentancur già preso in precedenza e Schick che purtroppo è poi sfumato per motivi extra tecnici, ma che di fatto era stato acquisto vero di metà giugno. Anche il respingere le offerte per Alex Sandro e Dybala va annoverato tra i colpi di mercato, perché la Juve deve puntare a rinforzarsi e non a cedere le proprie eccellenze. Da qualche giorno però tutto tace. Tutto o quasi, nel senso che continua il balletto dei nomi papabili per il centrocampo e non solo, da Matuidi a ‘Nzonzi ed Emre Can, dalla suggestione Strootman al laterale Cancelo, da Keita a Garay. Eppure, dopo le prime settimane dove ogni 7-8 giorni si concretizzava un colpo, ora sembra tutto fermo
NELL’OCCHIO DEL CICLONE
In realtà, è tutto solo apparentemente fermo. Ci troviamo in una situazione simile, appunto, a quella dell’occhio del ciclone: tutto sembra passato e invece siamo solo nella fase intermedia, quella tra la prima tormenta e la seconda. Lo stallo è dovuto sì ad alcune situazioni difficili da sbrigare ma anche all’imminente primo impegno ufficiale della stagione, ovvero la Supercoppa contro la Lazio di domenica sera. Il temporeggiare su alcuni fronti (leggasi centrocampista e difensore) può essere dettato dal voler vedere come risponderà la squadra a un impegno importante e contro una squadra di tutto rispetto, essendo arrivata quinta lo scorso campionato davanti a entrambe le milanesi; su altri alla inappropriatezza di trattare a pochi giorni dall’incontro alcuni giocatori che ci saranno rivali proprio domenica. Di Keita abbiamo detto, e non sono un mistero né l’interesse della Juve né l’intenzione del giocatore di approdare in bianconero, ma sappiamo che Marotta e Paratici almeno un pensierino su De Vrij e Milinkovic Savic ancora lo stano facendo. E allora ecco che da lunedì in avanti dovrebbe di nuovo scatenarsi quello che podisticamente potrebbe essere definito lo sprint finale, quello che deve portare ancora un ulteriore grande colpo. Senza dimenticare che di altrettanto grandi ne abbiamo già piazzati all’inizio, prendendo uno degli esterni più forti d’Europa, uno dei portieri migliori delle ultime stagioni di serie A e un talento purissimo e di prospettiva che potrà solo crescere.
Diamo tempo al tempo, in queste ultime tre settimane ne vedremo di sicuro delle belle. Quello che ormai è chiaro è che la Juve fa il mercato non per vendere figurine ma per puntellare la squadra. Il tergiversare sul centrocampista deriva in parte anche dalla positiva sorpresa di un Marchisio ritrovato, ma siamo certi che la Società non vorrà correre il rischio di finire come nelle ultime due stagioni con gli affari Draxler e Witsel. L’occhio del ciclone sta passando, a breve ricomincerà la tempesta
Dario Ghiringhelli (@Dario_Ghiro)
This post was last modified on 9 Agosto 2017 - 20:31