Inutile raccontarsi frottole, abbiamo tutti impressi nella mente quel maledetto 3 giugno. A Cardiff la Juventus nella ripresa si scioglie come neve all’equatore. Troppe disattenzioni nella partita più importante della stagione, nella partita più importante dell’ultimo biennio. Dopo la pesante sconfitta contro il Real Madrid incominciano ad aleggiare dubbi importanti: dalla guida tecnica ai senatori di un gruppo diventato leggenda. La società bianconera resta però glaciale e conferma quasi in toto il gruppo che ha fatto sognare milioni di tifosi zebrati. Il primo segnale importante per ripartire è stato l’inevitabile addio di Leonardo Bonucci dopo sette anni targati Juventus, l’altro il rinnovo contrattuale di Massimiliano Allegri. Ed è proprio da quella partita che bisogna ripartire. Ed è proprio dalle decisioni del tecnico livornese che dipenderà la stagione bianconera.
Con la partenza di Bonucci la Vecchia Signora ha praticamente detto addio alla difesa a 3. Davanti al capitano Gianluigi Buffon, salvo sorprese o emergenza, ci sarà sempre una linea composta da quattro difensori. Il bello avviene dalla cintola in su. Attualmente anche nelle prime apparizioni nella International Champions Cup i bianconeri hanno adottato il 4-2-3-1, modulo adottato dalla seconda parte di stagione in poi e che ha fruttato tanto in termini di risultati agli esacampioni d’Italia. I titolari sono ancora Pjanić e Khedira ma con un Marchisio in netta ripresa. Il vertice offensivo resta Higuaín. Alle sue spalle poi c’è davvero l’imbarazzo della scelta. Da Mandžukić, Dybala e Cuadrado già presenti nella rosa della passata annata fino ad arrivare a Douglas Costa e Federico Bernardeschi, acquistati proprio in questa sessione. Un parco attaccanti ampio che garantisce qualità, estro e fantasia al quale va aggiunto anche Pjaca, alle prese con la riabilitazione dopo l’infortunio. Ma il cambio modulo anticipato in qualche conferenza stampa nel ritiro a Vinovo potrebbe comportare modifiche in mediana…
Non è un mistero che Madama sia alla ricerca di un centrocampista. In uscita Rincón, Lemina e forse Sturaro appare logico che potrebbe essere proprio questo il reparto con più novità. Detto del ritorno a pieno ritmo di Marchisio la suggestione della Juventus sarebbe quella di ritornare a giocare con una mediana composta da tre interpreti. Così come ai tempi di Pirlo regista, coadiuvato dalle mezzali Vidal e Pogba o Marchisio.
Il motivo? Ci sono gli uomini per provare a cambiare, così come svelato proprio da Massimiliano Allegri. Con questo schieramento ritornerebbe titolare inamovibile il Principino che avrebbe l’arduo compito di impostare l’azione dal basso. Un aiuto importante lo darebbe in quest’ottica anche Miralem Pjanić che già da queste prime apparizioni risulta essere diventato un punto cardine per palloni gestiti e imprevedibilità alla manovra. Sami Khedira sarebbe l’uomo degli inserimenti che lega parecchia quantità ad un ottima tecnica di base.
Cosa manca? A questo trittico di tutto rispetto manca oggettivamente l’uomo che dia fiato, il centrocampista d’interdizione. Ed è proprio questo che stanno cercando in lungo e largo per tutta l’Europa, il duo Beppe Marotta e Fabio Paratici.
Dei tanti nomi accostati alla Juventus forse quelli più adatti per un cambio modulo sono Blaise Matuidi e Emre Can. Sia il francese che il tedesco infatti garantiscono diversi kilometri percorsi e spirito di sacrificio. L’identikit ideale della mezzala che in bianconero manca dalla partenza prima di Vidal, poi di Pogba. L’uomo perfetto in questo senso sarebbe stato Radja Nainggolan che ha appena rinnovato con la Roma. La sensazione è che questo cambio possa avvenire solo in caso di approdo a Torino di un grande colpo in mediana. Solo in questo modo infatti si potrebbe giustificare il sacrificio di uno dei quattro interpreti mostruosi dell’attacco bianconero. Nel frattempo Allegri attende e per il momento vara sicuramente nuove idee.
This post was last modified on 2 Agosto 2017 - 19:37