Strade e percorsi che si sfiorano, ma che alla fine si intrecciano: l’esordio di Pinsoglio

Ci sono strade che sembrano non finire mai. Quelle un po’ dissestate e piene di cambi di direzione, improvvisi quanto fondamentali per una meta che, a volte, sembra non arrivare mai. Che poi, magari, la destinazione l’avevi pure sfiorata, quasi raggiunta, ma era solo la traversa parallela, quella che non porta al traguardo. Strade e percorsi che si sfiorano, ma alla fine si intrecciano, come quelli di Carlo Pinsoglio e la Juventus. 

CARLO PINSOGLIO E LA JUVE: QUALE DESTINO

Quella del portiere bianconero, è una storia di chi la maglia della Juve l’ha sempre sentita sua, ma mai veramente ancora sfoggiata, almeno quella della prima squadra. Eppure nella Juventus c’è cresciuto: dal 2000, quando è stato prelevato dai pulcini del Moncalieri, sua città di nascita. Con la Primavera ha vinto tre trofei: la Supercoppa Primavera nel 2007 e il Torneo di Viareggio nel 2009 e nel 2010, risultando in quest’ultimo anche il miglior portiere.

In quello stesso anno, cìè stato il momento in cui Carlo è stato vicinissimo al debutto ufficiale in prima squadra, in occasione della ventottesima giornata, quando Buffon e Manninger erano out per infortunio. Quel giorno, però, si fermò solo alla panchina, sfiorando e rimandando la consacrazione.

Dalla stagione successiva, parte la trafila dei prestiti: il Viareggio, poi il Pescara e il Vicenza. E ancora Modena, Livorno e Lanciano, fino al ritiro a Vinovo nel 2016 e la cessione al Latina pochi giorni dopo, ancora in prestito. La stagione, però, termina nel peggiore dei modi: la squadra nerazzurra retrocede e Pinsoglio torna a casa, stavolta, per restarci.

META O NUOVO INIZIO?

Il prestito di Audero al Venezia, infatti, lascia la porta aperta alla permanenza di Carlo come terzo portiere bianconero. Quella strada, quella piena di cambi di direzione, sembra finalmente portare alla meta: il debutto con la maglia della Juventus. E che esordio! Nel secondo tempo dell’amichevole con il PSG, Pinsoglio ha preso il posto di Gigi Buffon, sfoderando un’ottima prestazione. Da applausi le parate sui tentativi di Jesè e Lo Celso e la perseveranza nel chiudere la porta a Dani Alves.

Un esordio di quelli che non passano inosservati. Uno di quelli che non cambieranno di certo le gerarchie e le decisioni, ma che danno il giusto merito a chi ci ha provato in tutti i modi, in tutti i luoghi.

Perché i talenti muovono il mondo. Ma solo coloro che perseverano lo conquistano.

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