Un addio che ha fatto molto rumore, senza ombra di dubbio. Leonardo Bonucci non diventerà mai capitano della Juventus, perché è il futuro del Milan. 42 milioni di euro che rappresentano una via di uscita abbastanza remunerativa, se consideriamo anche il lauto ingaggio che percepirà nella città della moda. Ma come è andata per davvero la cessione di Leo? In esclusiva vi raccontiamo qualche retroscena del fragoroso addio.
INCONTRO CON ALLEGRI
I rapporti tra Bonucci e Allegri non erano del tutto incrinati. I due, infatti, si erano incontrati qualche settimana fa per parlare della nuova stagione. Arrivarono, poi, infatti, gli elogi del mister toscano, il quale lo definì il futuro leader della Juventus. Passati, dunque, i mal di pancia post Juve-Palermo e post Cardiff: Bonucci e Allegri avevano pianificato la nuova stagione.
SPOGLIATOIO SPACCATO
Ma allora quali sono stati i reali motivi di una separazione così improvvisa? I rapporti con lo spogliatoio, innanzitutto. Dopo Cardiff, infatti, si era rotto qualcosa. Con i compagni, soprattutto. Non è un caso che non sia arrivato nessun messaggio di saluto dai suoi compagni di squadra. Dopo Cardiff, arrivò anche la decisione della dirigenza: via, subito, a patto che arrivasse un’offerta.
SOLO IL MILAN
Offerta mai arrivata, però. Dalla Premier, infatti, le richieste non ci sono state, pertanto, appena si è palesato il Milan, con un ricchissimo ingaggio sul piatto, Leo ha subito preso la palla al balzo e ha fatto le valigie. Ha comunicato alla Juve l’offerta del diavolo e ha detto di voler andare via. Con un po’ di sorpresa da parte della Juve, ma non troppo. La dirigenza bianconera ha chiesto i 40 milioni che Fassone e Mirabelli hanno accordato.
Un amore finito, dunque. Ma con nessun ferito grave, perché la decisione è stata consensuale. La Juventus ha deciso di venderlo, Bonucci ha portato l’offerta ed è stato ben contento di abbracciare la causa milanista. C’eravamo tanto amati, diceva qualcuno. Da ieri, però, Leonardo e la Juventus sono avversari.