Il patron del Napoli Aurelio De Laurentiis ha rilasciato un’intervista ai colleghi di Repubblica. Queste le sue parole, raccolte dalla nostra redazione.
Il calcio delle emozioni. “Siamo tutti concentrati per il preliminare di Champions, è stato compiuto un atto di grande maturità da parte dei nostri nazionali accorciando il periodo di vacanze e presentandosi in condizioni psicofisiche eccellenti. La nostra strada è ormai segnata: cercheremo la vittoria attraverso il bel gioco, andando all’attacco. Anche noi in passato abbiamo puntato su difesa e contropiede, ma è un calcio che non dà emozioni”.
La filosofia di Sarri. “Il mister regala allegria ai tifosi, ecco perché ce lo invidiano. Restai a bocca aperta anche io quando perdemmo di brutto contro il suo Empoli, ma fu un colpo di fulmine. Iniziai a studiarlo da quella sera e sono fiero di aver puntato su di lui. Per noi è importante la continuità, abbiamo fatto 86 punti ed il prossimo campionato saremo ancora più forti”.
Scudetto. “Questa parola non deve essere più un tabù per noi e non mi preoccupa che se ne parli. Abbiamo tutte le carte in regola, poi naturalmente ci sono delle variabili. Quali? Tipo la Var, di cui non si conosce bene il funzionamento. Io spero che a decidere sia sempre l’arbitro, altrimenti ci saranno tanti di quei casini che Tavecchio dovrà scappare in Australia. Poi c’è sempre il rischio che qualcosa vada storto, come l’infortunio di Milik. Sulla carta siamo forti, dobbiamo dimostrarlo sul campo”.
Rivali. “Non ci sentiamo gli unici rivali della Juve. Le milanesi stanno comprando molto e la Roma resterà competitiva. Il nostro è un progetto in evoluzione: la scorsa stagione abbiamo speso 175 milioni e quest’anno abbiamo trattenuto i big. C’è già una simbiosi tra i calciatori e Sarri. La Juve vince da sei anni, sono i migliori: sarebbe bello però partire ad armi pari con lo stesso fatturato. E sarei stato curioso di vedere dove sarebbe arrivato il Napoli in Champions con lo stesso sorteggio dei bianconeri”.
Higuain. “Oggi c’è l’arbitrato con Higuain? De minimis non curat lex. Con lui è finita male perché ha scelto la Juve, i tifosi si sono sentiti traditi”.
Riforme. “Ho presentato a Lotti un pacchetto con le riforme per il calcio, che posso anche integrare. Il “no” di De Vincenti per lo stadio a Bagnoli non mi piace affatto. Era stata un’idea di Renzi, non vorrei che dietro ci fossero pressioni di altri imprenditori o costruttori”.