Non è trascorso certamente un Europeo Under 21 sereno per Gigio Donnarumma. Dopo il caos scatenato dal suo mancato rinnovo, sono piovuti ad indirizzo del diciottenne fischi, insulti e persino dollari. Complice – forse – uno stato psicologico non ottimale, il baby portiere si è fatto trovare impreparato in molte occasioni, soprattutto nella semifinale giocata dagli azzurrini contro la Spagna. Adesso per Gigio non resta che ritrovare la serenità. Come? Il consiglio lo dà nonno Zoff.
Ecco le parole del portiere campione del mondo ’82, rilasciate in una lunga intervista per Il Corriere della Sera.
“Quel ragazzino non è più sereno, si vede lontano un chilometro. Si è ficcato in un guaio più grande di lui, guardate cosa ha combinato all’Europeo. Ne ha prese proprio poche. È bravo, molto, ho detto più volte che ha davanti un futuro radioso, ma tutto dipende da lui. In Polonia non stava bene, aveva la testa altrove, non credo serva aver fatto il portiere per capire che non aveva la reattività solita. Ma era normale andasse così. Purtroppo mi immaginavo qualcosa di simile: dopo un polverone del genere sarei stato agitato io a quarant’anni, figuratevi lui che ne ha… quanti ne ha? 18. A quell’età dovrebbe pensare solo a giocare, a crescere, a parare. Ho visto che l’ha detto anche Allegri l’altro giorno, ha ragione Max, i ragazzi devono stare in campo il più possibile per imparare dai propri errori. Perché, come tutti, ne fa anche lui. E ne farà ancora, soprattutto se non risolve questa situazione al più presto”.
Come uscire da questa situazione? Ecco cosa pensa Zoff. “Due consigli uguali, crescita umana, sportiva e professionale devono andare di pari passo. Deve restare al Milan. Rimanere dove è cresciuto è la soluzione giusta, è l’unica cosa che può fare per rimettersi in carreggiata, per riprendere il percorso di maturazione. Poi potrà scegliere di andare dove vuole. Juve? Certo che lo vedrei bene. Come in qualunque grande squadra. Ma più avanti, non ora. Lui deve capire che ha tutta la vita per andare a giocare al Real Madrid, al Barcellona, alla Juve o dove vuole lui. Ha i mezzi, il carattere, soprattutto ha l’età. È proprio questo il nodo di tutto, lui deve capire che il fatto di avere diciotto anni è la sua vera fortuna, la sua dote più importante. Perché avere quell’età gli permette di non dover aver fretta di niente. A venticinque o trenta anni a volte sei costretto a scelte forzate, diciamo interessate, perché devi calcolare i tempi di carriera. Ma lui è un ragazzino, non deve pensare ai soldi. A diciotto anni noi eravamo più adulti, quelli della generazione prima della mia a diciotto partivano per la Russia, non scherziamo. Gigio deve avere pazienza, se ce l’avrà andrà tutto bene”.