Quando venne presentato a gennaio, il nuovo logo della Juventus venne accolto con molto scetticismo da parte dei tifosi bianconeri e, in generale, da parte degli appassionati di calcio. Lo stemma della società di Corso Galileo Ferraris avrebbe perso i propri tratti caratteristici: niente più scudo, nessuna scritta immersa nei colori sociali del bianco e del nero, niente più simbolo della città di Torino, identificativo dell’appartenenza territoriale della compagine. Solo un (apparentemente) stilizzato e sterile logo senza alcuna personalità, senza alcun tratto distintivo di rilievo.
IL SUCCESSO SULLE MAGLIETTE E LA NASCITA DEL BRAND
La ‘J’ nera ha già debuttato davanti al grande pubblico in occasione del rilascio dei nuovi kit gara per la stagione 2017/2018, dando una più che buona impressione e risultando adeguatissima alla nuova struttura della maglia. Nella giornata di ieri il nuovo simbolo dei campioni d’Italia è comparso inoltre anche a Vinovo, campo d’allenamento della società, decretando l’inizio della divulgazione ufficiale di quello che, in base a quanto detto al momento della presentazione, sei mesi fa, dovrà diventare l’emblema dell”’industria” Juventus nel mondo. Un brand di successo, intuitivo, che dovrà essere immediatamente associato alla società d’appartenenza, in maniera speculare a quanto avviene già con il più famoso simbolo dei New York Yankees, che molti indossano pur non sapendo la reale origine del marchio, a testimonianza di una moda innervatasi completamente ed inconsapevolmente nella cultura occidentale. Tutti i grandi brand nell’ambito della moda fanno leva su un marketing che costruisce le proprie basi sulla semplicità, sull’intuitività, tutti concetti introiettati dall’ambiente bianconero che, con questa nuova mossa, ha tutta l’intenzione di volersi diffondere a macchia d’olio nel mercato mondiale, sviluppando un merchandising funzionale alle politiche economiche della squadra. Che possa piacere oppure no, il calcio ormai è la culla del denaro, una vera e propria filiera produttiva in cui coagulano le ragioni calcistiche in senso stretto e le ragioni del mercato. Proprio in questo senso le squadre vincenti sono quelle che riescono a ricavare profitti anche dalla vendita dei propri prodotti ai confini del mondo.
JUVENTUS 2.0
Da domani il vecchio stemma sarà definitivamente accantonato. Il senso di nostalgia è forte e la sensazione è che con questa scelta è come se venisse messa da parte tutta la storia della squadra, che con lo storico simbolo – più volte oggetto di semplici restyling – cucito sul petto ha costruito tutta la pila di successi di cui può fregiarsi, per far posto alla nascita di una Juventus 2.0, al passo con in tempi e catapultata all’interno del mondo del marketing. Per continuare a costruire i propri successi talvolta è necessario rinnovarsi, e rinnovarsi vuol dire inevitabilmente rinunciare a qualcosa di importante, con la consapevolezza che il simbolo potrà anche non essere più quello di sempre, ma che la sostanza resterà immutata. Un nuovo stemma per una nuova era. Da domani nasce ufficialmente la Juventus 2.0.
This post was last modified on 1 Luglio 2017 - 18:38