Max Allegri, intervistato da Paolo Condò, si è raccontato a 360 gradi: la sua carriera da calciatore e da allenatore, la finale di Cardiff, il futuro e tanto altro. Inevitabile, purtroppo, tornare a quel maledetto 3 giugno e agli strascichi che ha lasciato. Le presunte liti, la cessione di Alves, la situazione Sandro, tutto colpa della Champions? Max, tornando indietro, non avrebbe fatto le stesse scelte…
“Il 2-1 e il 3-1 così ravvicinati ci hanno condizionato tanto. Dopo il primo gol di Ronaldo abbiamo subito pareggiato e abbiamo continuato a spingere. Se potessi tornare indietro? Alla fine del primo tempo avrei fatto due o tre cambi, ma era impossibile farli perché quando si gioca una finale ci si prospetta i supplementari e in quel momento lì avevo Pjanic con un ginocchio in disordine, avevo Mandzukic con una caviglia che si stava gonfiando e quindi li ho rimandati in campo sperando che la partita si mettesse in un certo modo e che 20 minuti riuscissimo a reggere. I primi 40 minuti loro erano stati fermi, avevano paura di prendere gol e nel secondo tempo, quando hanno visto che noi eravamo più in difficoltà, ci sono saltati addosso”. Parole dette dopo un’attenta analisi, maturata a mente fredda.
Contro il Porto abbiamo giocato una buona partita, poi dopo due giorni Bonucci è rientrato perché è un giocatore importante, un giocatore straordinario e soprattutto deve capire che sarà il futuro leader dello spogliatoio della Juventus” nessun riferimento a Cardiff, nessuna parola su quanto si pensa sia successo durante gli spogliatoi, solo una grossa conferma per Bonucci.
This post was last modified on 27 Giugno 2017 - 13:04