Il punto sulle fasce: da Montecarlo il sogno proibito, ma le alternative non mancano

Con la rescissione ormai prossima del contratto di Dani Alves la Juventus è costretta a tornare sul mercato anche per l’out di destra. Il terzino brasiliano ex Barça lascia certamente la fascia bianconera orfana di qualità ed esperienza ma di certo questo non è il momento di piangere sul latte versato. Ecco che allora Marotta e Paratici pianificano già il prossimo colpo in entrata.

FABINHO STUZZICA LE FANTASIE DI MAROTTA

Il sogno proibito potrebbe provenire proprio dal principato di Monaco, laddove la Juventus aveva ipotecato il passaggio alla finale di Cardiff. Fabinho dunque è il nome che più stuzzica le fantasie degli uomini di mercato bianconeri. Certamente il brasiliano rappresenterebbe il profilo ideale per il prototipo di terzino che la Juventus cerca. Giovane (classe ’93), dotato di grande forza fisica, utile in fase di spinta, duttile e con già tanta esperienza in campo europeo. L’ostacolo numero uno è però il Monaco. Il club monegasco difficilmente lo lascerà andare per una cifra inferiore ai 60 milioni di euro. L’ostacolo numero due è il Manchester United, intenzionato ad offrire 50 milioni per il brasiliano. L’ostacolo numero tre è il passaporto: l’acquisto di un extracomunitario precluderebbe infatti l’assalto a Douglas Costa. Altro profilo interessante è quello di Danilo del Real Madrid, ma anch’esso brasiliano. Proprio per questa serie di ostacoli si valutano le alternative.

Il più indiziato allora a vestire bianconero la prossima stagione è Matteo Darmian. Se il Manchester United dovesse infatti acquistare Fabinho, il terzino ex Toro troverebbe naturalmente poco spazio alla corte di Mourinho. La valutazione è di circa 20 milioni di euro, cifra assolutamente non proibitiva per le casse bianconere. L’alternativa a Darmian potrebbe essere De Sciglio. La Juventus ha già preso informazioni dal Milan. La trattativa, però, si preannuncia più complicata del previsto. I rossoneri chiedono per il terzino 20 milioni, i campioni d’Italia non vanno oltre i dieci.

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