Prima assente, ora presente e con diverse richieste. Di Biorou Kean, padre di Moise, avevano sentito parlare in pochi sia nel mondo della stampa, sia in quello dei tifosi. Poi l’intervista di stamattina ha scoperchiato tutto. Come rivelato a Tuttosport, la qustione rinnovo è un caso aperto, per diversi motivi: il primo di tipo tecnico con il procuratore Mino Raiola, il secondo di tipo economico proprio con il padre.
Il noto procuratore come garanzia per il rinnovo, aldilà della questione puramente remunerativa, vuole inserire una promessa da parte del club bianconero: Moise ha bisogno di giocare e segnare per crescere, perciò, vorrebbe portarlo in prestito allo Zwolle – club garanzia per Raiola -, per diventarne il cardine dell’attacco. Ma la Juve non è sicura dell’ipotesi prestito, anche se le due parti sono vicinissime all’accordo. In passato è stato proprio il padre di Kean ad impedirne la fuga verso l’estero. Come? Semplicemente non firmando mai le carte necessarie per far espatriare un calciatore minorenne. Ma…
Ma… questa assenza non è stata casuale. Come rivela calciomercato.com, infatti, tutto è stato frutto di una promessa non scritta della Juventus, ad oggi non mantenuta, da qui il motivo scatenante dell’intervista. Ora, come in passato però, c’è la necessità della firma di Biorou Kean per allungare il contratto di Moise fino al 31 giugno 2020. Ma la richiesta è elevatissima, più elevata di quella rivelata questa mattina: ben 7 i trattori pretesi dal padre del giovane talento bianconero, a cui si aggiungono le spese di spedizione in Costa d’Avorio e un altro compenso in denaro. Una vicenda decisamente controversa.