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Editoriale

Dall’utilizzo della “Var” alla cavalcata azzurra, passando per la Juve che verrà: gli ingredienti dello spettacolare Mondiale Under 20

Sarà il piacere di scovare nuovi talenti per non farsi trovare impreparati quando, tra pochi anni, questi saranno protagonisti assoluti. Sarà solo il piacere della parola “Mondiale”, di qualunque categoria si parli, a far rivivere emozioni che solo gli amanti del calcio possono capire, specialmente noi italiani. Fatto sta che i riflettori ora sono tutti puntati sul Mondiale Under 20 che si sta disputando in Corea del Sud: da un lato il cammino dell’Italia di Evani, dall’altro l’utilizzo della moviola in campo.

Var sì o Var no? Questo è il problema

Partiamo proprio dalla novità, la VAR (video assistant refree). Alla nostra nazionale questo sistema di supporto alle decisioni arbitrali ha già causato più di qualche problema. Già nella gara d’esordio degli azzurrini contro l’Uruguay, l’arbitro concede un rigore, giusto, agli avversari tramite il sistema Var. A far scalpore però è proprio la partita di oggi con lo Zambia. Anche questa volta il direttore di gara Zambrano concede un penalty contro gli azzurri. La video assistenza però smentisce la decisione. Il contatto è fuori area quindi punizione ed espulsione per Pezzella, autore del fallo. Tutto bene all’apparenza, se non fosse che il fallo non sembra esserci. Il terzino del Palermo  tocca leggermente  l’avversario al limite dell’area, sbilanciandolo, ma non tanto da essere considerato fallo. Il contatto è di difficile valutazione anche con il video, questo non si può negare. Tuttavia se episodi simili dovessero accadere nuovamente, per la VAR sarebbe una bocciatura totale. Il sistema è infatti molto costoso per le federazioni e richiede interruzioni di gioco soventi. Che sia quindi ancora troppo presto per installarlo nelle principali competizioni nazionali ed europee?

La “giovine Italia” è già nella storia, la “giovine Juve” promette bene

Passiamo alle note liete, alle note di campo. L’Italia Under 20 del ct Evani sta regalando soddisfazioni enormi. A risaltare è l’intero gruppo azzurro. Uno spirito di sacrificio notevole che, azzardando il paragone, ricorda quello della selezione di Lippi nel 2006. Raramente capita che un Mondiale di questa categoria sia seguito con tanta partecipazione dagli amanti del calcio. Gli azzurrini, inoltre, sono già nella storia: mai la nazionale era arrivata fino alle semifinali di questo torneo.
Una nazionale che ha nei talenti juventini il punto di forza, a partire dalla coppia Favilli-Orsolini. I due stanno sfoggiando un intesa invidiabile e adesso possono puntare al grande obiettivo. Orsolini poi è il capocannoniere del torneo e ha eguagliato il record di 4 gol di Pellè del Mondiale di categoria giocato in Olanda nel 2005. Attacco ma non solo. Le colonne di questa squadra sono però tutte bianconere, o almeno di proprietà della Juve. Dalla coppia  di centrocampo Mandragora-Vitale al muro difensivo Filippo Romagna. Merito della dirigenza bianconera capace di creare giovani dal sicuro avvenire. Essi saranno la base da cui ripartire in futuro per continuare a dominare in Italia e vincere, finalmente, in Europa.

 

This post was last modified on 6 Giugno 2017 - 12:05

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