ANALISI TATTICA JUVE REAL – “The time is now” reciterà la coreografia dei tifosi bianconeri, tra qualche ora, al Millennium Stadium. It’s time, è l’ora, il giorno dei giorni è arrivato. Juventus e Real Madrid saranno le protagoniste, ma solo un capitano, alla fine dei giochi, alzerà quella Coppa verso il cielo.
E la gara si preannuncia da brividi. Non solo a livello di emozioni, ma anche e soprattutto a livello tattico. Le due squadre si stanno studiando da mesi e continueranno a farlo in campo, stasera. Ma, alla fine, solo una risulterà la strategia vincente. Per analizzare la gara sotto il punto di vista tattico, SpazioJ ha intervistato Leonardo Ciccarelli, Match Analyst con passato al Gragnano, membro di Assoanalisti e giornalista presso Io Gioco Pulito e Il Mattino.
Una partita che sarà in grado di affascinare tutto il mondo del calcio, come lo stesso Leonardo ci conferma: “Come in ogni finale che si rispetti si sfidano il miglior attacco (Real Madrid) e la miglior difesa (Juventus), due squadre molto diverse ma allo stesso tempo molto simili che fanno delle variabili tattiche e dell’imprevedibilità dei singoli l’arma vincente. Sarà bellissimo vedere questa partita e personalmente, sono a dir poco eccitato all’idea di vederla”.
Con Leonardo, abbiamo voluto analizzare la gara sotto quattro punti di vista. Quattro punti che tentano di racchiudere un mondo, quello che c’è dietro a una partita di così alto livello.
1 – Uno dei dubbi di Allegri, forse l’unico, Barzagli o Cuadrado. Il Mister, in conferenza, ha affermato di non aver ancora deciso, ma le indicazioni viaggiano tutte verso una direzione: scenderà Andrea in campo dal primo minuto. Perchè Barzagli e non Cuadrado? Quale vantaggio comporterà questa scelta di Allegri?
“La risposta a questa domanda ha un nome e un cognome: Dani Alves. Se la partita col
Monaco ha insegnato qualcosa talmente bene da renderlo un dogma, è che il brasiliano è insostituibile e che la posizione che Allegri gli ha cucito addosso è un qualcosa che andrebbe studiato a Coverciano. Ai più è sembrata una mossa conservativa e magari lo è stato pure ma è stato il pendolo principale della semifinale e per me ha rivoluzionato il ruolo, mi spiego: prima di Guardiola a centrocampo si usava mettere un regista davanti alla difesa e quelli più duri a fare da mezz’ali, dopo Guardiola si è passati ad un sistema inverso, con qualcuno meno dotato tecnicamente al centro e due mezz’ali geniali. In quel caso è bene ricordare come “quello scarso” fosse Sergi Busquets, che agiva con Xavi e Iniesta. Con Dani Alves, la regia è stata consegnata alla fascia perché quel famoso tacco sul gol di Higuain nasce da uno smarcamento fatto molto tempo prima. E’ impressionante.
Dato che la teoria offensiva di Allegri prevede il sovraccarico di gioco sulla fascia sinistra, mettere Cuadrado sulla fascia opposta potrebbe essere sia un rischio, che un azzardo anche perché Dani Alves a differenza di Cuadrado è molto più bravo a sfruttare il lato debole.
La graniticità di Barzagli consegnerà in fase di transizione una difesa schierata costantemente a 3 e questo può creare fastidi anche ad attaccanti come Benzema, Ronaldo e Isco/Bale.
Inoltre, Cuadrado ha imparato a ritagliarsi un ruolo da sesto uomo cestistico che ne esalta all’inverosimile le doti. Un po’ come Mertens fino a questo ottobre, che a partita in corso era determinante”.
2 – Sull’altra sponda, anche Zidane ha i suoi pensieri. Il dubbio del francese si chiama Isco/Bale, con il primo che appare favorito. Anche questa scelta, potrà essere decisiva per le sorti della gara. A livello tattico, meglio Bale o Isco per la Juventus?
“La scelta del Real Madrid su chi schierare tra Bale e Isco sarà fondamentale ai fini del risultato finale secondo me. Il favorito sembra Isco per dare a Zidane la sua tipica variabilità che non dona alcun punto di riferimento agli avversari ma sarà difficile tenere a riposo Bale nella sua Cardiff, giocatore che non si è ancora ripreso dall’infortunio però.
La differenza tra i due sul piano tattico sarà sostanziale: Isco non attacca la profondità quanto Bale tanto per cominciare. Il compito dello spagnolo è quello di rifinitore, lui che nasce trequartista, facendo cambiare il modulo del Real in un 4-3-1-2 o in un 4-4-2 puro in cui lui è un regista largo, mentre con Bale i Blancos hanno due vere e proprie frecce in mezzo al campo perché l’ex Tottenham parte come un centometrista con Ronaldo e questo mette in difficoltà ogni difesa mai concepita da mente umana.
In base alle previsioni di Allegri su chi tra i due fuoriclasse scenderà in campo in Finale, la Juventus dovrà agire di conseguenza”.
3 – Una delle zone di campo più infuocate potrebbe essere quella che vedrà il duello tra Dybala e Marcelo. Potrà essere l’ennesima chiave il movimento di Paulo ad allargarsi e quello del difensore ad abbassarsi?
“Il duello tra Dybala e Marcelo penso sarà uno di quelli più divertenti per gli spettatori neutrali ma Marcelo non lo costringerebbe a stare basso nemmeno un’interdizione del giudice. Lui è un’ala prestata alla difesa e nonostante i passi da gigante fatti quest’anno in ogni fase di gioco, non solo non ce la fa a stare in difesa, ma per il sistema di gioco di Zidane è quasi costretto a salire.
Il gioco posizionale del Real Madrid, con il cambio di ruolo di Ronaldo che è diventata una vera e propria punta in questa stagione, obbliga Marcelo ad occupare la zona di campo che sarebbe stata presieduta da CR7 negli altri anni e quindi la costanza offensiva di Dybala può essere l’arma in più della Juventus. Se fossi Allegri direi di puntarlo spesso nell’1 contro 1 ma mi rendo conto che è comunque complicato a questi livelli, contro un giocatore esperto come il brasiliano. Zidane deve creare un sistema che attacchi la Juve contemporaneamente in ampiezza ed in profondità e secondo me ha gli uomini per farlo, ma la difesa posizionale dei bianconeri è sembrata imbattibile per larghi tratti della stagione, con un gioco ed un ventaglio di opzioni che ha toccato una perfezione ingegneristica.
La domanda da fare più che altro è quanto si dovrà abbassare Dybala per difendere, perché dubito che Marcelo si sacrifichi per coprire sull’argentino”.
4 – Si vincerà da squadra, molto probabilmente, ma alcuni duelli potrebbero mostrarsi decisivi ai fini del risultato. Ti chiediamo una chiave di lettura della sfida a centrocampo. Quale potrà essere, secondo te, uno dei duelli decisivi?
In fase di possesso palla il Real Madrid sviluppa il gioco con un giro palla da dietro. Kroos scende fra i due centrali di difesa, che si allargano dando ampiezza e cercando il gioco sulle fasce. Modirc è il primo scarico ma la visione di gioco del croato lo rende senza ombra di dubbio l’uomo in più dei duelli a centrocampo. Quest’anno ho avuto il piacere di analizzare una partita di inizio stagione e una delle costanti di gioco era l’uso del velo da parte di Modric, insieme ad una pressione che cominciava un paio di tempi di gioco prima di tutti gli altri. E’ stato inquietante. E’ un giocatore incredibile nel senso letterale del termine: è proprio difficile da concepire.
Sarà da vedere il contenimento che Casemiro offrirà alla propria difesa perché l’intelligenza tattica del mediano brasiliano rende nulle le palle lunghe che hanno reso celebre Bonucci. Le intercetta tutte lui.
Per quanto riguarda Kroos, la maturità raggiunta sotto la guida di Zidane, ormai più un mentore per lui che un allenatore, lo ha reso uno dei migliori centrocampisti del mondo, se già non lo era prima. Kroos però è anche un leader, come magari non lo è Modric, ed ha molta libertà di manovra. Tornando al football, è Kroos il quarterback del Real Madrid e decide lui in molti casi come cominciare l’azione, se abbassarsi o allargarsi sul lato sinistro, se attaccare per vie centrali con Modric o se cambiare gioco per i tagli degli esterni.
Da un punto di vista analitico, questo è un vero casino. Le incognite dovute all’inventiva sono sempre imprevedibili.
Il centrocampo nell’insieme sarà però, come di consueto, il pendolo della partita. Vedendolo nell’insieme è importante sottolineare come il punto di forza della Juventus, messo in mostra nella sfida col Barcellona, sia il punto debole del Real Madrid e mi spiego: il centrocampo dei Galacticos fa una grande fatica a coprire l’ampiezza, per sopperire a questo problema, Zidane ha istruito i suoi ad essere sempre molto corti e compatti, in modo tale da evitare rischi ma la Juventus con i singoli che si ritrova ha già scardinato questo sistema con i blaugrana. Higuain attirava la marcatura preventiva di uno dei due centrali, di solito Umtiti, ed a turno uno tra Alex Sandro e Cuadrado bucavano la difesa con dei contromovimenti facendo ammattire gli avversari”.
Ringraziamo Leonardo Ciccarelli per la disponibilità concessa a SpazioJ.
This post was last modified on 4 Giugno 2017 - 10:47