Per una grande difesa quella di sabato è la sfida perfetta. Perfetta per dimostrare quanto siano grandi le garanzie della Juventus e del suo muro dietro, un muro che dovrà arginare uno dei pericoli più grandi possibili: il temibile attacco del Real Madrid firmato Zinedine Zidane.
NON SOLO “BBC”
Mentre due anni fa c’era il tridente alieno di Neymar, Suárez e Messi da affrontare, quest’anno i magnifici tre hanno altri volti. Le frecce più temibili sono, ovviamente, Ronaldo, Benzema e Gareth Bale, e ognuno di loro ha un compito essenziale nello scacchiere di Zizou. Partiamo dalla stella assoluta, ovvero CR7. Simbolo da anni del “Real Madrid galattico“, il numero 7 riesce sempre ad essere determinante grazie alle sue doti tecniche e fisiche. Gli anni però passano per tutti, e ora che le candeline sono 32 anche un mostro come lui va gestito sapientemente. Ecco perché il suo lavoro è concentrato prevalentemente nella zona avanzata, dove tra l’altro è sempre devastante: 36 gol tra Liga, Champions League e Copa del Rey. Mentre negli anni precedenti la sua velocità poteva essere un’arma anche per aiutare a centrocampo, ora Ronaldo si stanzia stabilmente col suo compagno di reparto, Karim Benzema.
Il francese è praticamente intoccabile per Zidane, che lo predilige non solo per le doti realizzative, ma per i movimenti che si adattano perfettamente alla manovra del Real. Una manovra caratterizzata da un movimento particolare, in cui i tre attaccanti si scambiano spesso di posizione per dare pochi punti di riferimento e per creare un vasto spazio nel cuore dell’area difensiva avversaria. Nell’alternarsi tra di loro, uno degli attaccanti (molto spesso Benzema) deve necessariamente appoggiarsi al portatore di palla (quindi in fase di possesso) mentre gli altri compagni di reparto devono attaccare l’area. Questi ultimi sono spesso accompagnati da uno dei terzini (Marcelo o Danilo/Carvajal) o una delle mezz’ali (Kroos e Modrić). Karim è praticamente perfetto per questo tipo di lavoro, oltre ad uno score stagionale caratterizzato da 17 gol nelle tre diverse competizioni disputate.
Un discorso particolare è quello inerente invece a Gareth Bale. Il giocatore gallese è stato infortunato per lunga parte della stagione, motivo per cui Zidane ha dovuto affidarsi all’alternativa Isco. Il valore tecnico di Bale è indiscutibile, ma ad oggi la sua titolarità è in discussione. I problemi avuti in questa stagione incidono negativamente su quelle che sono le sue armi fondamentali: la grande potenza fisica e la sua temibile velocità. Armi queste che possono essere devastanti quando il numero 11 è in piena forma, ma che danno poche garanzie in stagioni come quella corrente. Per lui “solo” 26 gol quest’anno tra Liga e Champions.
La vera caratteristica peculiare della squadra guidata da Zidane sta però, come accennato prima, nell’utilizzo delle “riserve”.
GLI ASSI NELLA MANICA
Fondamentale è stata infatti la presenza di Isco. Il trequartista spagnolo ha dovuto sopperire all’assenza prolungata di Gareth Bale, divenendo una componente fondamentale. Con lui in campo il Real ha infatti maggior equilibrio, mentre con i tre fenomeni avanti la squadra sarebbe eccessivamente sbilanciata. Il numero 22 è un raccordo perfetto tra centrocampo e attacco, estremamente abile nelle verticalizzazioni (arma principale del Real, assieme all’impostazione del gioco dalle corsie esterne) e come rifinitore.
L’altra interessantissima carta da utilizzare invece a gara in corso è ben conosciuta al popolo bianconero. Álvaro Morata è il jolly per perfetto per l’attacco dei Galacticos, che può dare freschezza e lucidità al reparto nei momenti decisivi di qualsiasi match. Zidane lo usa spesso al posto di Benzema, in quanto i due agiscono in modo totalmente opposto. Il numero 9 è essenziale per il movimento offensivo della squadra grazie alla sua imprevedibilità, mentre Morata viene sfruttato come una prima punta semplice. Il suo ruolo è quello di segnare, ma è poco in grado di far rendere al meglio i propri compagni di reparto. Lo stesso Zidane ha più volte affermato di aver preferito il francese perché in grado di far rendere al meglio anche Ronaldo, cosa di cui invece non è in grado l’attaccante spagnolo. Ha più difficoltà spalle alla porta ed è meno utile ai compagni in fase di costruzione di gioco offensiva. Il suo bottino di gol è di 26 tra Liga e Champions League.
Le armi del Real Madrid sono quindi tante e temibili, ma il tipo di gioco adottato da Zidane e i suoi è di facile lettura e tutt’altro che inarrestabile. Una difesa corazzata come quella bianconera può reggere a dovere l’onda d’urto del super attacco merengue, che dunque non avrà vita facile. A Cardiff sarà lotta su tutti i fronti. La BBC è pronta ad affrontare la “BBC”.