Dal titolo si potrebbe pensare che sia una favola riguardante Marchisio, ma così non è: la verità è che questa storia potrebbe essere accaduta nel secolo XIII come l’altro ieri, in quanto l’amore, e la distrazione, sono caratteristiche facilmente riportabili ai giorni nostri.
C’era una volta un principe di nome Llywelyn, detto il Grande, che governava la contea di Gwynedd, a nord-ovest del Galles. Un giorno andò a caccia con la moglie, e lasciò il figlio alle cure delle due donne della servitù. Le due però, decisero di fare una passeggiata, lasciando il bambino in casa da solo, con la sola compagnia del cane Gelert. Quando il principe tornò dalla battuta di caccia, si meravigliò molto della assenza della servitù, e la meraviglia si trasformò in paura quando scoprì che il piccolo era sparito. Il tempo di qualche frettolosa ricerca ed ecco che comparì Gelert, accorrere al capezzale del padrone, coperto di sangue. Il principe, colto dalla paura e dall’angoscia, pensò che quel sangue fosse di suo figlio, e in uno scatto di rabbia estrasse la spada dalla fondina e uccise il cane. Poco dopo scoprì cosa era realmente successo: un lupo era entrato nella casa, e il suo cane lo aveva ucciso per difendere il neonato, che stava piangendo vicino al cadavere del randagio. Il principe fu sollevato dal vedere suo figlio sano e salvo, e fu colto dal rimorso per aver fatto un gesto tanto avventato, così seppellì il suo straordinariamente fedele amico a quattro zampe in un prato, tenendo una solenne cerimonia per ricordare quanto fosse stato fortunato ad averlo avuto nella sua vita.
Le apparenze possono sempre tradire, e la fiducia può crollare in un attimo, pure se si tratta di persone, o cose, su cui hai sempre potuto contare. La Juve conta sui suoi alfieri, sulla sua guida e sui suoi tifosi. Domani nessun funerale: solo cerimonie, per una Juve che, all’ultimo atto, affronterà il lupo Real, per portare a casa, sana e salva, la coppa che latita da 21 anni.
This post was last modified on 3 Giugno 2017 - 01:50