In una lunga intervista rilasciata al quotidiano spagnolo El País, lo storico allenatore Fabio Capello, ex sia della Juventus che del Real Madrid, analizza la finale di sabato sera dal suo esperto punto di vista, senza fare pronostici.
“Quello che mi piace del Real, oggi, è la sua umiltà: ha giocatori di grande qualità, ma in campo tutti corrono e lottano. Essere troppo umili è un limite, bisogna essere coscienti della propria forza. È la storia dei grandi club: molte stelle, ma sempre umili. Come lo era il Milan. La Juventus è un club molto serio, dove è importante essere umili. Chi non lo è viene fatto fuori, tutti devono lavorare uniti ed essere consapevoli di ciò che fanno. Non basta la qualità tecnica: ci vogliono uomini prima di tutto, uomini che siano in grado di stare nello spogliatoio. Questo è fondamentale per ogni club. Il grande Milan di Berlusconi aveva lo stesso principio: Baresi, Maldini, Gattuso, Pirlo.. Questi giocatori trasmettevano la mentalità del lavoro, l’umiltà e la ricerca continua della vittoria. Questo alla Juve c’è sempre stato, non come in altri club dove è tutto cambiato.”
“Il Real è più forte a centrocampo: Kroos e Modrić sono molto bravi a manovrare l’azione di gioco, a verticalizzare e a far girare la palla con cambi di fascia rapidi. In difesa, meglio la Juve: è molto organizzata, e ha un allenatore che sa quando cambiare tattica e uomini a partita in corso. È molto difficile segnargli un gol. Il Real attacca al centro solo quando non sono in possesso palla, al contrario l’azione passa dai piedi di Carvajal e Marcelo. Higuaín mi ricorda molto Batistuta: lui colpiva meglio di testa, però tira molto bene. Isco? È in una condizione straordinaria: se dovessi scegliere tra lui e Bale, per quanto mi riguarda, dico solo che un giocatore che passa molto tempo senza giocare, io lo tengo in panchina.” This post was last modified on 1 Giugno 2017 - 18:34