Certe bandiere continueranno a volare. L’aria farà ancora sventolare quei colori che ti hanno accompagnato per una vita intera. Certe emozioni, certe gesta rimarranno indelebili nella memoria di tutti. Più degli scontri tra gladiatori, più di chiunque altro abbia mai indossato quella maglia giallorossa. Perché la data di oggi sarà incisa e ricordata come la fine di un’era.
Francesco Totti, il Romanticismo prima di tutto
Quando si parla della Roma non si può che pensare inevitabilmente a Francesco Totti e viceversa. Questa è la dote principale per diventare una bandiera. Perché quando Francesco appenderà gli scarpini al chiodo tutti, romanisti e non, si fermeranno ad applaudirlo. Come già è avvenuto nei più grandi stadi europei. Perché Francesco Totti è uno degli ultimi esponenti del romanticismo nel mondo del Calcio. Una vita intera con la stessa casacca, 25 anni ad indossare quella maglia giallorossa che per lui sarà unica.
Una domenica Gialla
In questi giorni si corre il giro d’Italia numero cento, la maglia del campione è quella rosa. Quest’oggi invece ci serviamo di un altro colore ben più importante per Francesco Totti. Il giallo indossato dal vincitore del Tour de France. Il giallo di una grandissima storia d’amore, forse la più bella mai vissuta con il rettangolo verde di gioco come cornice, che termina come nessuno si sarebbe mai aspettato. Perché dalle parole di Francesco è chiara e giusta l’intenzione di voler continuare a giocare allo sport al quale ha dedicato una vita intera. Il giallo di un futuro ancora tutto da scrivere: magari ancora in campo, magari sorprendendo tutti e sedendosi dietro una scrivania.
Una domenica Rossa
Il destino è qualcosa di veramente meraviglioso. Crea suggestioni, determina eventi che si concatenano semplicemente per abbinamento cromatico, il tutto per rendere ancor di più questo 28 maggio 2017 sempre più memorabile. A Montecarlo, nel Gran Premio del Principato la Ferrari ritrova il successo dopo 16 anni. Nel lontano 2001 invece Francesco Totti era già alla sua nona stagione con la maglia della Roma. Nel lontano 2001 quel campione con la numero 10 dietro le spalle si apprestava a vincere lo Scudetto, il terzo della storia per il club capitolino.
Una domenica Azzurra
Nonostante la fede calcistica. Oltre ogni colore. Siamo seri: giocatori del genere valgono più di una qualificazione diretta in Champions League. Questa data ricorda terribilmente quel 13 maggio 2012. Lo Juventus Stadium applaudiva il suo capitano Alessandro Del Piero. Dopo 5 anni il calcio italiano si ritroverà a dire addio ad un altro dei suoi figli. Perché in questa storia, nella vita di Francesco Totti c’è un altro colore che ha fatto la differenza. L’azzurro! Perché il grande amore verso la sua Roma si riversa anche per l’Italia. E con la maglia della Nazionale, Francesco ce ne ha regalate di soddisfazioni. Irridere un gigante come Van der Sar in una semifinale europea, accomunando alla sua figura a quel cucchiaio che diventerà suo marchio di fabbrica. Far pregare milioni e milioni di italiani che in quel momento non volevano altro che quel maledetto pallone terminasse alle spalle di Schwarzer. Alzare quella Coppa del Mondo che porta anche la sua prestigiosissima firma.
Ci mancherai Francesco
Mancheranno i suoi gesti tecnici. Mancherà la sua leadership. Mancheranno i suoi colpi di genio. Di Francesco Totti però mancherà soprattutto la sua genuinità. Quella che molte volte lo ha messo nei guai e alla gogna dell’opinione pubblica. Ebbene sarà proprio questo a mancare più sul campo verde di gioco. Quella spensieratezza, quel sorriso, quello straordinario saper prendersi poco sul serio che ricorda i veri valori che il Calcio insegna. In un mondo diventato così patinato e finto, figure come quella del Pupone sono purtroppo diventata merce rara. Godiamoci questa giornata, questa data che entrerà irrimediabilmente nella storia. Celebriamo Francesco Totti: ultimo esponente del Romanticismo. Un uomo diventato Bandiera!