La prima volta di Emil Audero non si scorda mai

Quando sei un terzo portiere di una squadra, la tua vita (almeno quella sportiva) è assai grama. Già essere il secondo dietro Buffon è dura, ne sanno qualcosa i vari Storari, Manninger, Neto… E la vita può andare peggio se vieni etichettato come l’erede di Buffon: Mirante, nell’infausto anno di serie B, fu richiamato dal prestito a Siena proprio per ricoprire quel ruolo, in quanto si dava per certa la partenza del portierone azzurro. La storia invece la conosciamo bene: Buffon rimase, e Mirante, 23 anni all’epoca, rimase buono buono in panca ad aspettare il suo turno. Per poi tentare la fortuna a Genova, sponda Sampdoria, trovando anche lì la porta chiusa, stavolta da Castellazzi (certamente imparagonabile al Gigi nazionale). Insomma, in altri ruoli si può sempre sperare di trovare posto, ma se sei un portiere di riserva, le chances di mettere piede in campo sono ridotte al lumicino, simile a quello che emettono le lucciole all’inizio dell’estate.

CHIUSO ANCHE IN PRIMAVERA

Emil Audero, quasi 20 anni in meno di Buffon, quest’anno è stato chiamato in causa poco o niente: nessun minuto giocato con la prima squadra (di fatto non ha mai esordito) e solo sette presenze in Primavera, beccandosi ben nove gol ma lasciando la porta intatta in quattro occasioni (termine tecnico “clean sheet”). Ha talento il ragazzo nato in Indonesia: l’anno scorso in Primavera ha ben impressionato, tanto che la società ha deciso di tenerlo per farlo maturare in casa, facendogli occupare il posto lasciato vuoto dal povero Rubinho, anni e anni passati a guardare gli altri, trovando spazio solo in allenamento, o nei vari Trofei Birra Moretti. La vita però, come scritto nel primo paragrafo, può essere grama: se la porta della prima squadra è arci chiusa, pure quella della Primavera lo è diventata, dal momento che mister Grosso ha deciso di schierare come portiere titolare Del Favero, altro buon portiere da tenere d’occhio.

DOMANI L’ESORDIO IN SERIE A

Una vita da juventino: sempre nelle file bianconere, dai più piccoli fino ai grandi. E domani sarà il suo giorno: Allegri lo ha dato come titolare per la partita contro il Bologna. Di certo non apparirà spavaldo come nella festa scudetto, ma chissà a cosa penserà quando entrerà in campo: sarà l’inizio di una folgorante carriera? Riuscirà a non far rimpiangere gli altri due? O magari, visto che il buon Gigi, che eterno non è (ma poco ci manca) prima o poi si ritirerà, la dirigenza potrà pensare a lui per il futuro, anziché i vari Meret e compagnia bella? La partita di domani sarà abbastanza inutile per tutti, forse, ma non per lui: Emil Audero, dall’Indonesia con amore juventino, da tutta l’esistenza, esordirà tra i grandi, tra i campioni. La vita svolterà, e noi siamo tutti con te.

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