19 maggio 2007, Arezzo-Juventus 1-5. Doppietta Del Piero e Chiellini, poi Trezeguet. La Juventus torna in Purgatorio dopo un anno infernale.
21 maggio 2017, Juventus-Crotone 3-0. We are Le6end!
Quante cose sono cambiate in dieci anni. Quel bambino adesso è cresciuto, quella maglietta di Nedved ormai non entra più, è riposta sul cassetto. Adesso si gioca con su le spalle Rugani e Marchisio. Novantesimo minuto Serie B non è più la trasmissione padrona della serie cadetta, adesso c’è la Leotta su Sky.
Cioè che resta è però la Juventus, una costante, una sicurezza, un conforto che accompagna il cammino, una cesura netta. È un motivo d’orgoglio, una ragione di vita. È personificazione di amore, passione. Nessuno venga a dire che è solo una squadra: non lo è. Trascende dal quotidiano, da tutto il resto, si eleva in alto come quel trofeo, il sesto consecutivo. È una leggenda, e tutte le emozioni, tutte le sensazioni, oggi restano ineffabili. Resterà però per sempre la consapevolezza di poter dire di aver assistito alla storia in tutte le sue forme, alla leggenda, senza minimamente far ricorso ad iperbole. Mai nessuno come la Juventus. Resterà il vanto di averla vista, di aver scritto per lei con le lacrime agli occhi. Resterà quel bambino con la maglietta di Nedved che guarda novantesimo minuto Serie B. Non avrebbe mai immaginato che dieci anni dopo, lontano diecimila chilometri da casa sua, la sua squadra del cuore sarebbe diventata eterna.
L’unico rischio oggi potrebbe soltanto essere il proiettarsi verso ciò che (ancora) non è, dando per scontato ciò che oggi si è conquistato sul campo, come ogni anno, per la trentacinquesima volta nella storia. Ecco perché mai uno scudetto potrà mai considerarsi normalità. Nemmeno dopo sei anni consecutivi. Nemmeno dopo esser stati in testa dalla prima all’ultima giornata, nonostante le incertezze, nonostante le critiche, nonostante i tanti detrattori. Arriverà l’anno in cui lo scettro passerà a qualcun’altro, ed allora, ahimè, rimpiangeremo di aver provato queste emozioni. Oggi conta solo festeggiare, godersi la magia del momento. E allora tanta birra, tanto vino e champagne. Senza pensare a nient’altro. Cardiff può aspettare ancora qualche oretta. Oggi siamo testimoni della leggenda, ma probabilmente non ne siamo consapevoli.
You and I won’t part till we die
You should know
We see eye to eye, heart to heart.
Tanti auguri Juve mia!
This post was last modified on 22 Maggio 2017 - 11:44