PAGELLE JUVE LAZIO – Finale di Coppa Italia in scena all’Olimpico. Juventus e Lazio si sono sfidate per alzare al cielo il trofeo in una notte in cui a splendere sono state le stelle sì, ma quelle in campo. Alla fine, a vincere sono i bianconeri per 2-0. Nella prima parte, sblocca la gara l’uomo delle trenta finali: Dani Alves e raddoppia l’altro difensore, quello dai gol importanti, Leonardo Bonucci. Nella ripresa, occasioni da entrambe le parti, ma risultato che non cambia.
NETO 6,5 – La Coppa Italia è “roba sua”. Il portiere brasiliano è stato l’uomo chiamato a difendere la cavalcata bianconera che si è conclusa con la vittoria. Nel primo tempo, il lavoro da fare è poco. Del resto, con un muro così davanti, è tutto più facile. Bello il tuffo a deviare il pallone velenoso di Felipe Anderson nella ripresa.
BARZAGLI 7,5 – Concede poco, quasi niente. Anzi: niente. La sensazione è quella che, per lui, il tempo non passi mai. Andrea c’è sempre, al posto giusto, con la deviazione giusta, il recupero decisivo o la spazzata vincente.
BONUCCI 7,5 – Segna solo gol importanti e mai banali. Le sue reti sono sempre decisive, come lui. E poi è uno dei pilastri portanti del Muro. Quello centrale, con addosso il peso dell’impostazione e delle responsabilità.
CHIELLINI 7,5 – Sbatte tutto contro di lui. I tentativi degli attaccanti della Lazio, i palloni pericolosi, le speranze di rimonta della Lazio. Non fa passare, non si passa.
ALEX SANDRO 7,5 – Geniale il cross per il vantaggio di Dani Alves. Preciso quanto pungente. Poi corre libero sulla fascia, riuscendo a vincere quasi tutti i contrasti. Fermarlo, non è facile.
RINCON 6 – Non una partita da ricordare. Perde qualche pallone pericoloso di troppo e forza un po’ troppo le giocate in alcune situazioni. Allegri chiede sempre linerità e passaggi semplici, Rincon, a volte, lo dimentica.
MARCHISIO 7 – Il Principino è tornato, urlatelo pure. L’infortunio è ormai alle spalle e la condizione è sempre più vicina al top. Elegante la sua partita, preziose le sue geometrie.
DANI ALVES 8 – Trenta finali, trenta. E un’altra vissuta da protagonista. Altro gol al volo, altra perla. E poi recupera palloni, torna a sacrificarsi in difesa e a spingere in attacco. Fenomenale. Come il tunnel ai danni di Lulic.
DYBALA 6,5 – Non trova il gol, ma lavora per la squadra. Dà ritmo e velocità, mostrandosi la solita spina del fianco degli avversari. Ma il talento, si sa, non le tiene le catene. (78′ LEMINA s.v.)
MANDZUKIC 7 – Sono finiti gli aggettivi per descrivere la garra che ci mette ogni volta. Immortale, quasi immorale. Non lo ferma niente, nemmeno la ferita sanguinante sul sopracciglio destro.
HIGUAIN 6 – Cerca il gol, non lo trova, si arrabbia. Poi però ritorna in sacrificio per la squadra, da buon bianconero. Il Pipita lo sa: alla Juventus, la squadra viene prima di tutto. Per i gol, ci sarà tempo e modo.
This post was last modified on 18 Maggio 2017 - 09:32