La partita di ieri sera al Calderon è stata particolare per il Real Madrid: prima la paura di una rimonta colchoneros, poi la relativa tranquillità al gol di Isco. Passavano i minuti e la serenità aumentava, nonostante i continui attacchi dell’Atletico. Isco ha certificato l’accesso alla finale del 3 giugno, dopo l’ipoteca firmata CR7 otto giorni prima. Il suo impiego in campo è dovuto all’assenza di Bale, uno degli intoccabili nell’attacco madrileno con Benzema e Ronaldo. Con lui in campo cambia il modulo: Isco può giocare dove vuole, ma è nel centro che dà il suo meglio, e più che un 4-3-3 si gioca con un trequartista dietro le punte. A fine partita, Kroos ha rivelato: “Di solito siamo in tre nel mezzo, con lui davanti avevamo un uomo in più, è stata la chiave del nostro successo.”
Ed è proprio così: Isco spesso termina l’incontro come migliore in campo; non per i gol, non per gli assist, ma per essere l’uomo ovunque, senza mai dare punti di riferimento agli avversari. Non a caso il suo poco utilizzo dava illusioni di mercato un po’ in tutta Europa: la stessa Juventus era stata accostata più volte al suo nome. Zidane, che in un anno e mezzo è già alla seconda finale di Champions ed è vicino al titolo nazionale, conosceva bene le sue doti, e ha pensato bene di tenerselo.
Bale ha un infortunio al polpaccio: è il quarto stagionale, e per recuperare in fretta sta usando una maschera per simulare l’allenamento in altitudine. Con lui si crea la famigerata BBC, con tanta potenza, corsa e fantasia alla ricerca del gol. Ma le sue ben 27 partite saltate (e ancora altre da saltare prima del recupero) hanno fatto frugare nella panchina di Zidane; Asensio, Lucas Vázquez, Morata: tutti alla ricerca di un posto da titolare, tutti a cercare di impressionare Zizou. Tutti hanno fatto del loro meglio, dando grossi contributi per il conseguimento degli obiettivi stagionali, ma Isco ha dato qualcosa in più. Il 3 giugno si dovrà decidere se continuare con il jolly di Malaga o alla devastante ala gallese. A Madrid la parola d’ordine è duodecima, la dodicesima: As, e il popolo madridista, ha già la testa lassù, in Galles. Vediamo chi andrà in campo: mancano 23 giorni per capirlo.