Trezeguet a L’Equipe: “Del Piero un simbolo. Juve-Real? Scontro alla pari”

Un giocatore come Trezegol, probabilmente, dalla tifoseria bianconera non verrà mai dimenticato. Il francese è stato infatti lo straniero più prolifico con la maglia bianconera: 138 gol in 245 partite con la Juventus e tanti trofei sulle spalle. Tutti tranne uno. Oggi David Trezeguet L’equipe ha parlato della sua ex squadra e dei suoi obiettivi.

TREZEGUET A L’EQUIPE

“Cosa mi ha più sorpreso della Juventus? La sua professionalità.  La Juve è molto popolare e prestigiosa, non solo in Italia ma in tutto il mondo: ci sono tantissimi tifosi che la sostengono. La tradizione del club, molto forte, è stata sempre mantenuta dalla famiglia Agnelli. È stato un grande onore per me seguire le orme dei grandi giocatori francesi che hanno fatto la storia di questo club. Mi riferisco a Platini, Zidane, Deschamps ed Henry, anche se Titì è stato qui per poco”.

Se si parla di Trezeguet, ovviamente, è impossibile a non pensare al tandem d’attacco con Del Piero“Il mio compagno di squadra migliore? È difficile scegliere uno, perché ho conosciuto tanti grandi giocatori alla Juve.  Del Piero è stato il simbolo del club per molti anni. Ho visto arrivare un giovanissimo Buffon a 23 anni e oggi è una leggenda ed una bandiera per il club. Sono stato molto legato a Mauro Camoranesi, perché abbiamo le stesse radici argentine. Montero e Iuliano mi hanno aiutato molto ad ambientarmi. Con Zlatan abbiamo giocato solo per due stagioni che reputo straordinarie. Purtroppo è andato via in seguito allo scandalo Calciopoli e non ci siano più ritrovati. Mi è piaciuto giocare con Ibra: l’ho ammirato molto”.

STORIE DI GOL STUPENDI…

Il gol più bello? Quello che non dimenticherò mai è quello segnato al Milan a San Siro, grazie all’assist di rovesciata di Del Piero alla fine della stagione 2004/2005: ci fece compiere un passo decisivo verso il titolo. Ma i gol contro il Real Madrid dei Galacticos sono altrettanto speciali”.

…E DI TROFEI MANCATI

Con Capello, dal 2004 al 2006, avevamo una squadra fortissima. Giocatori come Nedved, Ibrahimovic, Cannavaro, Emerson e Thuram si aggiunsero a noi. Con quel gruppo, dovevamo vincere la Champions League. Alla fine ci mancò la consapevolezza di essere costruiti per quella competizione“. Ma quest’anno, forse, la Juve di Allegri potrebbe riscattare quei nefasti. “Questo gruppo merita di essere là dove è e mira sicuramente a vincere la competizione. All’andata contro il Monaco ha gestito perfettamente la gara. Fisicamente la squadra è sicuramente migliore di due anni fa quando perse in finale col Barça. Ho visto una squadra determinata, aggressiva, molto organizzata e con un atteggiamento positivo. Se dovessimo incontrare il Real Madrid in finale, ce la giocheremo ad armi pari“. E su Mbappé: “E’ un giocatore eccezionale ma è ancora giovane e i difensori della Juve non gli renderanno la vita facile. Dani Alves, Barzagli e compagni gli hanno fatto capire che non avrebbe passato una bella serata. Il paragone con Henry? Lui giocava più sulla fascia ed era più veloce e potente mentre Mbappé gioca su tutto il fronte d’attacco”.

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