Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha commentato – a margine della presentazione dello Csio Piazza di Siena – lo stop di due giornate per Kevin Strootman, il centrocampista olandese della Roma, reo di aver simulato chiaramente, e antisportivamente, il fallo da rigore che ha portato la Roma al pareggio. Una sanzione inflittagli grazie alla prova tv.
Ecco le sue parole: “Strootman? La prova tv impone una squalifica per chi fa simulazione. Il ragionamento non fa una piega. Questo deve diventare una regola e non ci devono essere eccezioni”.
LA RECIDIVA
Le parole di Malagò sono chiare, queste devono essere le direttive per chiunque compia certe azioni, e sono anche giuste per il discorso globale fatto. Ci danno anche l’occasione di sottolineare come, in questo caso, però, il Giudice Sportivo avrebbe probabilmente dovuto usare una mano meno leggera per punire il comportamento di Kevin Strootman. Soprattutto in virtù dell’episodio dell’andata in cui lui, provocatore, è caduto a terra fingendo di aver subito un colpo dopo aver schizzato con l’acqua il diretto avversario, provocando così l’espulsione di Cataldi.
L’applicazione delle regole è legittima e doverosa, e, in questo caso, le giornate avrebbero dovuto essere almeno due, non solo due.