Sembra avere un goniometro in quel piede. Sembra quasi che abbia gli occhi dietro la testa, da come smarca i compagni. Il saggio dice: “Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare”. E se Dani Alves è un po’ mancato nella prima parte di stagione, complice l’ambientamento e un grave infortunio, quando c’è stato da mettere il piede sull’acceleratore si è fatto trovare non pronto, di più.
No, stasera non parleremo del passaggio filtrante che libera un compagno, né del cross al centro per la testa del centravanti. No, quando parliamo della prestazione di Montecarlo di Dani Alves ci riferiamo a due assist da cineteca. Il primo, dietro la testa, come se avesse un paio di occhi in più, per l’accorrente Higuain. Sembra qualcosa di semplice, lo fa sembrare semplice, ma in realtà delizia tutti gli spettatori di questo magnifico sport con un tocco che spiazza tutti. O quasi, perché poi se l’assist lo fai a Higuain ti semplifichi un po’ le cose. Il secondo, invece, sembra un cross. Ecco, sembra. Perché mettere il pallone, con il contagiri – o con il goniometro, o con un attrezzo metafisico – sul piede di Higuain, ma farlo in modo da rendere impossibile l’intervento di Glik è da campione. Da fuoriclasse.
Le cattive prestazioni di inizio stagione, i video su Instagram in cui cantava canzoni latino americane avevano fatto storcere il naso a qualcuno. Cosa era venuto a fare Dani a Torino? Una vacanza? E invece, nelle ultime settimane il brasiliano ha dimostrato di essere un leader nato: dichiarazioni importanti, prestazioni sontuose e una firma quasi indelebile nella stagione bianconera. What else? Emblema dello spogliatoio juventino, sempre col sorriso sulle labbra: Dani Alves sta spronando tutti verso la vittoria, partita dopo partita. A inizio stagione lo disse: “Sono venuto qui per fare la storia, per vincere la Champions”. Ora la Juve è a un passettino da Cardiff, ma non è finita qui. Anzi, un Dani Alves qualsiasi sorriderebbe e direbbe: “Ora viene il bello”.
This post was last modified on 4 Maggio 2017 - 10:39