Tre le ha allenate :in ordine cronologico Atletico Madrid, Juventus e Monaco. Una, il Real Madrid, l’ha battuta 2-0 al Bernabeu con doppietta di Del Piero, nel 2008. Claudio Ranieri, 65 anni, il più illustre multiex delle semifinaliste di Champions League, è l’uomo ideale per parlare delle magnifiche quattro che sognano di sollevare la Coppa a Cardiff. Ecco le sue parole rilasciate al Corriere del Ticino.
“Anche se si è trattato di esperienze molto diverse, sono stato bene a Madrid ,a Torino e a Monte Carlo. E non nascondo che mi ha fatto molto piacere ricevere l’invito sia del Monaco sia della Juventus per assistere a questa doppia sfida. Al Monaco ero stato chiamato per rilanciare la squadra, finita in seconda divisione. Abbiamo vinto il campionato e al primo anno siamo arrivati secondi. Poi, però, i proprietari hanno voluto cambiare. Ricordo che con me c’era già Falcao, un ragazzo meraviglioso, oltre che un grande attaccante. E con lui ho visto crescere Fabinho, Germain, Subasic.
Il Monaco è una squadra che gioca con la sfrontatezza dei ragazzi. Corrono tutti, si divertono e non c’è solo quel fenomeno di Mbappè. Per cui la Juventus deve stare attenta: deve essere la vera Juve, da battaglia,con la massima concentrazione. Ma conoscendo questa Juventus, penso che non correrà il rischio di sottovalutare l’impegno, per cui può farcela anche se non sarà una passeggiata”.
“Oggi la Juventus ha fatto un salto di qualità enorme, migliorando molto proprio come società. Bisogna togliersi il cappello pensando al grande lavoro di Agnelli, Marotta e di tutti gli altri componenti del club. Auguro a Dybala di vincere il Pallone d’Oro perché non è soltanto un campione ma un ragazzo straordinario, solare, che trasmette allegria quando gioca e ti fa innamorare di questo sport.
La Juventus ha vinto meno di quanto poteva in Champions, ma soltanto per caso. Ha un marchio di fabbrica sempre più solido e conosciuto in Europa. Quest’anno Allegri ha fatto un lavoro straordinario dimostrandosi un signor allenatore e grazie a lui la squadra ha compiuto un ulteriore salto di qualità, come si è visto nella doppia sfida contro il Barcellona. Sono convinto quindi che se non ci sono intoppi, quest’anno andiamo in finale. E dico “andiamo” perché come italiano non mi vergogno di tifare Juve. In finale meglio Real o Atletico Madrid? Calma, prima deve qualificarsi. Ma io non credo che una rivale sia preferibile all’altra. Quando arrivi in finale è sempre difficile contro chiunque”.
This post was last modified on 2 Maggio 2017 - 12:16