Champions League, scudetto, mondiale. Palmares super per un Super Pippo Inzaghi, che nel calcio giocato del precedente decennio è stato indubbiamente tra i migliori attaccanti. Appesi gli scarpini al chiodo, l’uomo nato sul filo del fuorigioco è pronto ad una nuova risalita. L’esperienza (brutta) al Milan è già archiviata. Adesso, dalla sua panchina del Venezia, progetta un’altraascesa, la stessa che riuscì a quel giovane ragazzino delle giovanili del San Nicolò. Coppa Italia e Serie B sono intanto un buon trampolino di lancio, ma il meglio deve ancora venire.
Super Pippo ha parlato oggi in un’intervista esclusiva alla Gazzetta dello sport.
I SUCCESSI COL VENEZIA– “Un’enorme felicità. Vivo per questo. Il mestiere dell’allenatore è più difficile di quello del giocatore, ma poi i successi te li godi di più. E l’ultima vittoria è sempre quella più bella. Soddisfazione più grande? La gioia dei miei giocatori. E la sensazione di avergli trasmesso quanto sia bello vincere. Dopo la promozione in B nello spogliatoio dissi che se qualcuno era logoro e non se la sentiva di dare il massimo per la Coppa Italia l’avrei perdonato. Beh, non ha mollato nessuno, hanno capito che non succede ogni anno di vincere o giocare finali. Ed è stato bellissimo. Tra vent’anni si ricorderanno di quello che hanno fatto, perché vincere non è mai facile, a prescindere dalla categoria, e ci siamo riusciti con numeri da record”.
MERITO ANCHE DELLA DIETA– “Io ho cercato solo di fare il mio lavoro con onestà e passione: se un allenatore è credibile, i giocatori lo seguono a prescindere dai gol che ha eventualmente segnato anni prima. Li ho fatti mangiare riso in bianco, bresaola e petto di pollo. Ma io e lo staff mangiamo come la squadra: le regole valgono per tutti. Insisto molto sull’alimentazione. Quando torniamo dalle trasferte nessun panino nei sacchetti: ci fermiamo al ristorante e mangiamo come atleti. Sono un martello, è vero”.
I COMPLIMENTI DEI COLLEGHI– “Su Whatsapp sono arrivati gli auguri di Galliani, Andrea Agnelli, Paratici, Gandini, Ancelotti. Cannavaro ha creato una chat di gruppo per noi campioni del mondo del 2006. Lì mi hanno scritto tutti“.
“Quella di oggi tatticamente sarà una sfida molto interessante: il 3-4-1-2 di Gasperini è difficile da affrontare, ci sono buoni palleggiatori, esterni fortissimi. Kessie è eccezionale. Ma la Juve non molla mai, anche se magari penserà un po’ alla Champions. Guarderò sicuramente la partita. La Juve è ormai campione, ma non ho mai avuto dubbi. L’Atalanta deve ancora lottare, ma spero che possa conquistare l’Europa League insieme a Lazio e Milan. Champions alla Juve? La società è solida, squadra fortissima, ci sono giocatori eccezionali: con questi ingredienti prima o poi riusciranno a vincerla. Allegri è stato bravissimo a trovare la formula ideale e a far sacrificare tutti. Le confesso una cosa: al Venezia ho mostrato i filmati del lavoro di Mandzukic e della compattezza della Juve in fase difensiva. Non è un caso se abbiamo preso solo 9 gol in trasferta, primato europeo. Io come il croato? Avevo altre qualità e non avevo il suo fisico“.
“Al Milan ci sono stati momenti difficile, ma non ho mai perso forza e convinzioni. Conosciamo le problematiche che ci sono lì, nessuno in questi anni ha fatto meglio pur spendendo cento milioni o con rose superiori alla mia. Io sapevo che se mi avessero dato la possibilità di lavorare bene avrei potuto incidere, anche grazie al mio staff. E sono contento di averlo dimostrato. Non mi interessava la categoria. Penso di essere una persona onesta, appassionata, preparata, informata. Lavoro venti ore al giorno per dare ai miei giocatori le informazioni giuste”.
MA NESSUNA RIVINCITA– “Nessuna rivincita, sono sempre felice. Niente mi toglie il sorriso. Sono una persona fortunata e di questo ringrazio ogni mattina. È il primo pensiero della mia giornata insieme alla famiglia. Il calcio è la mia vita, ma è solo un gioco, meglio non dimenticarlo mai”.
MILAN CINESE– “È finita un’epoca. Tutte quelle vittorie sono nel nostro cuore. Spero che la nuova proprietà riporti il Milan in alto e soprattutto in Champions”.
ATENE 2007– “Dopo la doppietta al Liverpool non dormii per dieci notti. Sono stati anni stupendi, ricchi di soddisfazione. È cambiata la mia vita, ma non sono cambiate le emozioni. E non cambia la voglia, dopo ogni vittoria, di alzarmi presto al mattino e andare a leggere i giornali, cosa scrivete di me e della mia squadra“.
“Ho un contratto per un altro anno e mi trovo benissimo con Tacopina e Perinetti. È giusto però incontrarsi per vedere se coincidono le ambizioni. Ma credo di sì. Io voglio continuare a vincere e loro finora hanno fatto miracoli. Rinnovo Donnarumma e 100 milioni per Belotti? Sì, è un po’ eccessivo, ma è normale: una volta c’erano tanti campioni, adesso meno e le quotazioni si alzano. Spero che certe cifre non condizionino i ragazzi, ma Donnarumma e Belotti hanno la faccia pulita: se la caveranno alla grande“.
This post was last modified on 28 Aprile 2017 - 11:02