Tutti il mondo elogia la Juve per una vittoria che sa di impresa. Perché questo significa battere la squadra più forte dell’ultima decade (4 Champions in 12 anni). Il Barcellona ha monopolizzato il calcio creando un gruppo di marziani a servizio dello stesso club catalano, ma anche a servizio della Nazionale spagnola. Ora l’incantesimo sembra essersi spezzato. I bianconeri hanno vinto con una certa – e forse inaspettata – facilità: tre gol all’attivo e zero subiti, senza mai soffrire veramente. Anzi, ieri al Camp Nou, i ragazzi di Allegri potevano addirittura pungere. Il tecnico livornese ha preparato una gara perfetta, la Juve ha fatto quello che doveva fare.
Lo stesso interrogativo era emerso all’indomani della sfida europea tra Spagna e Italia. Considerando che l’ossatura della Roja è (stata) composta principalmente da giocatori del Barça, la logica non fa una piega. I blaugrana rappresentano quello che i bianconeri rappresentano per la Nazionale italiana. La Spagna ha conquistato due Europei e un Mondiale (il primo) nel giro di appena quattro anni. Questo grazie a gente come Puyol, Piqué, Busquets, Fàbregas, Xavi, Iniesta, Villa. E ancora tanti altri. Oggi c’è chi appeso gli scarpini al chiodo, chi ha cambiato aria o chi ha semplicemente accettato un mare di soldi e qualche stress in meno. Ma c’è anche chi fa parte del Barcellona che è stato affondato dalla Juve. Certo con qualche anno in più sulla carta d’identità. I blaugrana non hanno sicuramente problemi a sfornare nuovi talenti: la Cantera è in continuo fermento. Certo forse è che il Barcellona dei marziani che rimarrà per sempre nella Storia (del calcio), ha quasi terminato la sua corsa. A sancirne il verdetto è ancora una volta un’italiana, che spera di diventare grande davvero alzando quella Coppa che manca da troppo tempo dalle parti della Torino bianconera.
This post was last modified on 20 Aprile 2017 - 15:35