Svegliarsi col sorriso: buongiorno, semifinalisti

Non se lo ricorda subito, il tifoso bianconero. Ma in fondo è normale: i primi due minuti dopo il suono della sveglia, per qualsiasi essere umano, servono a ricordarsi il proprio nome, il giorno della settimana e il motivo per cui ci si deve alzare dal letto. Poi, però, arriva tutto d’un tratto il ricordo, il flash: il Camp Nou, le giocate del Barcellona, il muro bianconero e il fischio finale dell’arbitro. Per il tifoso bianconero quello di stamattina è stato uno dei risvegli più dolci degli ultimi tempi, e dopo aver battuto il Barcellona nel doppio confronto di Champions League, in fondo, non potrebbe essere altrimenti.

E allora si alza col sorriso, il tifoso bianconero. Si prepara il caffè, fa colazione, si veste e se ne va al lavoro o a scuola, godendosi il tragitto come poche altre volte. Se incrocia gli amici bianconeri c’è subito un cenno di intesa, se invece incontra i tifosi di altre squadre, quelli che ieri facevano battutine sulla remuntada, la soddisfazione è doppia. E sa che la giornata andrà bene, a prescindere: al primo intoppo basterà pensare al tre a zero complessivo per ritrovare la calma. 

La cosa più bella, però, è quella sensazione: “Il meglio deve ancora venire”, canta Ligabue in una delle sue canzoni più famose. Ecco, è questo che c’è in testa di ogni tifoso juventino questa mattina, la felicità per ieri sera ma soprattutto la consapevolezza che la strada è ancora lunga e può portare ulteriori soddisfazioni. Tra la festa al Camp Nou e quella coppa dalle grandi orecchie ci sono ancora tre partite, ma sono tre partite che non spaventano, a prescindere da quello che decreterà l’urna di Nyon domani. Come ha detto Bonucci ieri sera, ora sono le altre squadre a doversi preoccupare.

Perché il tifoso bianconero stamattina lo sa, anche se difficilmente lo ammetterà: quella Champions, negli ultimi anni, non l’ha mai sentita così vicina come stamattina.

Alessandro Bazzanella

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