ReLIVE – Dani Alves: “Bella sensazione tornare, Juve scelta felice”; Allegri: “Toccherà far gol, siamo pronti”

PARLA ALLEGRI

MESSAGGIO – “Chiellini-Suarez? Sì, ci sarà un messaggio positivo, giusto che sia così. Visto quel che sta succedendo in giro per il mondo, non un grande spot per il calcio”.

DIFESA MIGLIORE – “Posso solamente dire che domani la Juve deve giocare di lucidità e tecnica, sapendo che si può e dobbiamo far gol al Barcellona. Domani ci potranno essere diversi gol. Ma bisogna avere anche grande serenità, fondamentale perché nei momenti di difficoltà che ci saranno occorrerà mantenere calma e fiducia”.

COME IL MILAN – “Il vestito tattico? Dobbiamo fare una partita giusta, sapendo che il passaggio si conquista al triplice fischio, quel che è successo al Psg è palese: ha subito quel che doveva subire. A Napoli uguale, c’è da entrare in campo e giocare al calcio. Senza pensare”.

FINALI DA GIOCARE – “Bisogna fare un risultato positivo qui, poi c’è la semifinale. Vincere non è normale: è straordinario. Soprattutto in Champions, dove rischi che ti elimini l’episodio, vedremo domani cosa saremo in grado di fare. La Juve sarà in grado di fare la partita che deve”.

IL CALCIO NON E’ SCONTATO – “Come l’Inter l’anno scorso? Bisogna guardare anche il Napoli. E’ la dimostrazione che non c’è niente di scontato nel calcio”.

TIFOSI – “Il clima? Che ci sia il legame è normale, dopo 3 anni sono contento e mi fa piacere. Sono sicuro che i meriti di questa crescita siano partiti 6 anni fa, e li divido con i giocatori che poi fanno vincere la partita. Sono contento di questa situazione, io cerco di fare meno danni possibili. La forza di una grande squadra è quella di non esaltarsi mai e di avere entusiasmo per affrontare momenti e partite, per affrontare gli imprevisti della partita. Lì bisogna essere lucidi, senza farsi spostare”.

DISCORSO – “Ma i ragazzi, lo sanno: bisogna fare un’ottima fase offensiva e un’altra ottima fase difensiva”.

AMBIENTE – “L’arbitro è di caratura internazionale, mi fido molto come sempre e sarà all’altezza. Luis Enrique? Io spero non sia veggente, bisogna giocare bene e scendere in campo con lo spirito giusto”.

CALCOLI – “Non calcoliamo niente, i conti a me non piacciono. Esame di laurea per la Juve? E’ una crescita, deve arrivare sempre a giocare i quarti di finale. Un anno magari arrivi in finale, un anno no: lo standard dev’essere quello però. Sia a livello tecnico che in consapevolezza, questa è la crescita: forte in testa, forte in campo. Domani occasione importante per andare in semifinale. E questa è una tappa per arrivare a Cardiff: se si passa, non abbiamo vinto. Ci vuole calma, equilibrio: c’è eventualmente anche una semifinale. Poi c’è il Genoa. E’ un passo che ci deve portare a Cardiff. Un passo alla volta, con calma”.

RITORNO – “Bisogna affrontare questa partita, senza pensare all’andata. Siamo qui per vincere, come se fosse una partita secca. Poi vediamo quel che succede. La partita dura 95′, bisogna esser bravi nel leggere e nell’essere lucidi”.

CERTEZZA – “La forza è a livello mentale, sono giocatori importanti con esperienza, cresciuto in autostima e consapevolezza. Sarà una bellissima sfida, non bisogna pensare all’andata, ma siamo qui per vincere”.

FORMAZIONE – “Poche o nessuna variazione, bisognerà giocare una partita diversa. Tatticamente magari cambio”.

DYBALA – “Sta bene, come tutti”.

LUIS ENRIQUE – “Abbiamo rispetto del Barça, ma non bisogna pensare: solo fare. Bisognerà fare una buona fase offensiva e un’ottima fase difensiva. Hanno giocatori importanti davanti, ma difensori e centrocampisti saranno in grado di aiutare”.

JUVE DIVERSA – “Juve diversa nei giocatori, ora ho gli attaccanti con caratteristiche diverse, esterni come Cuadrado e Mandzukic, non ho i centrocampisti che avevo prima. Bisogna sfruttare i giocatori a disposizione, domani passaggio importante per la stagione”.

ATTACCARE O DIFENDERE – “La partita perfetta è passare il turno, è la cosa più semplice. Bisogna essere lucidi e freddi, bisognerà attaccare e difendere. E poi far gol. Le debolezze del Barça dietro non sono cambiate, nemmeno i pregi. Loro hanno potenzialità davanti, ma lo sapevamo. Fiduciosi e lucidi nella gestione della partita”

PARLA DANI ALVES

SUL BARCA – “Non m’addentro nella situazione del club, sono fuori, non so cosa succede. Sono leggende in questo club, succeda quel che succeda. Il Barça risorge, quando pensi che non ci sono, loro tornano. Spero possano continuare a divertirsi qui con questi fenomeni”.

SU L.ENRIQUE – “Chi sa come vivo la professione, chi sa come si fa indipendentemente da dove e con chi si sta lavorando, ha da insegnare qualcosa. Io ho un modo di comportarmi, di lavorare. Vivo con un’intensità altissima, migliore o peggiore, è così che lavoro. Voglio scrivere la storia, che né un uomo né il tempo possa cancellare. Quando lavori con felicità, può piacere o non piacere, io decido come vivo”.

IMMAGINI? – “Passare sarebbe una festa, io sono molto per vivere al momento. Se succede quel che deve succedere, si farà con rispetto alla professione e ai compagni. Sarebbe una sensazione speciale eliminare il Barça”.

ACCOGLIENZA – “Penso di essere amato, ma non lo so. Qui i catalani sono molto speciali, il mio stile di vivere con quel che credono e che debba essere. Io sono felice di tornare, ma non lo so. Mi ricevano come vogliono, io sono felice di tornare a casa. Sono felice, indipendentemente da ciò che succeda domani”.

JUVE VINCENTE – “Sì, rivedo le squadre vittoriose del mio passato. Ho vissuto cose uniche, ma loro hanno vinto 5 scudetti. Vincere ti rende uguale, ognuno sa come fare, non è una questione di competere o vincere, ma condividere un sogno in comune. Sono venti anni che non vince questa competizione, lavoro per rendere i sogni realtà. Sapere questo mi portò alla Juve, voglio sognare con loro, voglio fare la storia. Come vivo nella vita, lavorando finché non si ottiene”.

ONDA D’URTO – “Nessuno mi ha chiesto come fare. Tutti i miei compagni sanno cosa fare, sappiamo che ci vuole uno sforzo barbaro, ma ne vale la pena. Se passiamo, siamo avanti. Ed eliminiamo la migliore squadra del mondo”.

CRESCITA CON PEP – “Con Pep ho imparato a restare concentrato da quando entri nello spogliatoio, fare quel che si deve, come lo si deve. Praticamente conosco tutti i giocatori di qui, da fuori comunque lo conosci. Ma ogni partita, ogni giorno, è diverso. Domani avremo bisogno di tutte le energie”

PENTITO? – “Non mi pento di ciò che faccio, sempre ho sentimenti qui. Per un momento è potuto succedere, ma ho resistito, la Juve mi ha contattato e da parte mia ho visto fuori e continuo a lavorare per non pregiudicare la parte professionale. Intendo non pensarci per quei momenti, ho un obbligo verso la mia società”.

TITOLI – “Tutta la somma delle cose sono positive sono necessarie per competere a questi livelli. Tutto quello che possiamo unire di forza, di esperienza, di cose positive, ti mantengono attivo e preparato per il grande squadre, per due squadre che competono al limite”

IL RITORNO – “L’ho detto, ero felice, non ero uno in più del Barça. Resto tifoso del Barcellona. Ma la mia professione mi impone un cambio, da qui al Camp Nou sono da questa parte, giocherò per questa parte”.

SENSAZIONE – “Meravigliosa. Sono molto felice di poter tornare qui, la sensazione è brutale, ho avuto l’opportunità di tornare, chissà quando ricapiterà. Penso che ora siamo ad un 60-40 di possibilità, ma per il risultato che abbiamo. Qui però è difficile, partite lunghe e dure. Noi facciamo una grande partita e proviamo a fare gol, possiamo far gol a Barça, segnare è importante”.

HIGUAIN – “Giocare con giocatori così, che ti fanno gol, che danno tutto per la tua squadra, ti danno la possibilità di aspirare a cose grandi, che ti danno la possibilità di fare la storia del calcio. E’ un privilegio. Domani sarà un altissimo livello di partita, noi possiamo competere”.

TORNERESTI? – Mi fanno piacere le parole dei miei compagni, mi alleno sempre al massimo. E’ stato tutto ottimo, il Barcellona ha da ratificare tante cosa, penso che l’ego delle persone non lo permette. Non riconoscerà quel che ho sentito, penso che si fa molto difficile del normale”.

IL RITORNO – “Non sono così estremista, dissi ciò che sentivo. Non mi tengo le sensazioni cattive dentro, se qualcuno ci è rimasto male… il Barça è un club molto sentimentale, il mettermi all aporta mi ha causato questa sensazione. Quello che ho fatto sempre, penso che la stampa di Barcellona possa manipolare, spesso lo fa”

Dopo aver ascoltato in mattinata le parole di Luis Enrique Iniesta, adesso tocca alla Juventus. Davanti ai microfoni il tecnico bianconero Massimiliano Allegri e l’ex della sfida, il laterale brasiliano Dani Alves. L’attesa di Barcellona-Juventus inizia a farsi spasmodica è il momento di lasciare la parola ai protagonisti che domani sera giocheranno al Camp Nou.

Gestione cookie