Il giocatore di proprietà della Juventus Luca Marrone, in prestito in Belgio allo Zulte Waregem, ha rilasciato un’intervista per GianlucaDiMarzio.com, per parlare del suo nuovo mondo e dei suoi trascorsi bianconeri.
LA SCELTA DEL CAMPIONATO BELGA
“Ho scelto il campionato belga per rimettermi in gioco con me stesso e perché è un torneo molto seguito da Inghilterra, Spagna e Germania. Finora sono soddisfatto della mia stagione. Ho trovato una buona continuità e la vittoria della coppa è stata una cosa speciale. Mi sento arricchito da questa esperienza perché qui si gioca un calcio diverso rispetto all’Italia, molto più fisico e meno tattico. E non manca neanche il talento: ci sono tantissimi giocatori bravi. Mi piace il fatto che si viva lo sport in maniera pulita e positiva. Non mi piace il metodo play off per decretare il vincitore del campionato: penso che chi arriva primo merita di essere campione”.
I PRIMI CALCI
“Come tanti bambini sono cresciuto con un pallone tra i piedi. Ho tirato i primi calci al Lascaris a 5 anni, ma poi sono passato subito nel settore giovanile della Juve. Ricordo le prime partitelle, tanti bambini come me con un sogno grande e la gioia nel giocare tutti insieme con la maglia bianconera. Sono sempre stato juventino è da piccolo i miei idoli erano Zidane e Del Piero”
L’ESPERIENZA JUVENTINA
“Mi ha insegnato disciplina e i valori importanti e mi ha fatto crescere soprattutto come uomo. Mi ha poi indubbiamente permesso di affinare le doti tecniche. Ricordo con affetto le feste di Natale quando potevamo fare le foto con i nostri idoli: le conservo ancora gelosamente a casa. E poi mi emoziona vedere la mia maglia dell’esordio appesa a Vinovo… Quel giorno ero molto emozionato, non mi aspettavo di entrare in campo alla prima partita di campionato. Per questo ringrazio mister Ferrara. Conte per me è stato fondamentale. Mi ha voluto a Siena e mi ha portato con se alla Juve. Mi ha fatto crescere come uomo e come calciatore. Mi ha insegnato un nuovo ruolo nella difesa a 3. Penso sia uno dei migliori allenatori in circolazione”.
MODELLO DA ISPIRARSI
“Pirlo o Bonucci? “Entrambi. Pirlo è un maestro e gioca con una naturalezza imbarazzante. Fa sembrare tutto facile. Da Bonucci e dagli altri difensore ho cercato di apprendere il più possibile: Leo è un leader, sa comandare la difesa come nessuno. Compagno speciale? Se proprio devo fare un nome dico Lichtsteiner, con il quale ho condiviso tanti ritiri in hotel. Durante gli allenamenti, però, i migliori consigli li ho ricevuto da Chiellini e Marchisio cercavo di seguirli per imparare”.
DEL PIERO
“Grande professionista e grande uomo. Ha una fortissima personalità forte e mi ha aiutato molto con la frase più semplice del mondo: ‘Gioca come sai, senza paura di sbagliare’. Ma detta da lui vale più di mille consigli. Ancora mi vengono i brividi quando ricordo il mio primo gol. Lo Stadium festeggiava due volte, emozione fortissima. Anche se avevamo già vinto lo scudetto per me è stata una gioia incredibile, in più era anche la partita d’addio del capitano. Una giornata che non scorderò mai”.
I MOLTI PRESTITI
“Da tutte le esperienze ho cercato di trarre degli insegnamenti che hanno contribuito al Marrone di adesso: mi hanno fatto maturare. Però Siena è stata la mia prima volta lontano da Torino e quindi ho un ricordo speciale”
IL FUTURO
“Il mio sogno è vincere ancora tanti trofei, come successo nella Juve e quest’anno nello Zulte Waregem e, naturalmente, riuscire a vestire la maglia della Nazionale. Non so dove sarò la prossima stagione. Qui con lo Zulte Waregem abbiamo guadagnato l’accesso alla fase a gironi della prossima Europa league quindi valuterò insieme al mio agente tutte le proposte che arriveranno“