La Juventus vince a Pescara e allunga ancora sulla Roma. I bianconeri hanno, ora, 8 punti di vantaggio sui giallorossi: scudetto praticamente ipotecato. I bianconeri escono, però, dall’Adriatico in apprensione per Paulo Dybala: l’argentino, infatti, è uscito dal campo dopo un duro scontro con Muntari. Il match è stato diretto da Marco Di Bello, arbitro della sezione di Brindisi. Il direttore di gara è sembrato poco severo e troppo permissivo con i giocatori di Zeman, che hanno avuto la possibilità di intervenire duramente a più riprese senza essere sanzionati. Un metro di giudizio poco chiaro. Analizziamo gli episodi più importanti.
Al terzo minuto di gioco inizia la giornata fallosa di Muntari. L’ex giocatore del Milan stende con un intervento molto brutto e scomposto Paulo Dybala. Di Bello lo ammonisce giustamente.
Dopo non aver sanzionato Brugman e Biraghi per falli simili in minuti precedenti, l’arbitro ammonisce Pjanic al 12′ che, diffidato, salterà la prossima partita. Il gioco falloso potrebbe essere ravvisato, ma, soprattutto per il metro di giudizio che Di Bello stava utilizzando in quel momento, il giallo appare eccessivo. L’intervento del centrocampista bosniaco non è in ritardo, ma prende sia pallone che gamba.
Al 30′, Higuain cade in area di rigore dopo un contatto con Campagnaro. È l’argentino, però, a perdere l’equilibrio e a cadere sul difensore abruzzese. Giusto non ravvisare il penalty.
Anche il senegalese viene ammonito, sul finire del primo tempo, e la decisione in questo caso è giusta. Il giocatore del Pescara, infatti, stende in ritardo Asamoah. Sacrosanta l’ammonizione.
L’episodio che mette fine alla partita di Dybala. Muntari entra in ritardo, da dietro, sulla caviglia destra del giocatore argentino. Di Bello fischia fallo ma non lo ammonisce: decisione sbagliata. Il ghanese non aveva nessuna possibilità di prendere il pallone e il suo intervento è chiaramente volontario. Procura anche una forte contusione alla Joya, che dovrà uscire dal campo. Errore grossolano da parte del direttore di gara.
Allo stesso modo, tre minuti più tardi. Mandzukic salta netto Coulibaly e parte. Il senegalese lo stende quando il pallone era oramai già andato, e anche in questo caso l’arbitro ravvisa il fallo ma non il secondo giallo. Un altro errore che mostra mancanza di personalità e di coraggio.
Sturaro, dopo essere stato lanciato a rete, viene continuamente trattenuto da Zampano, ma riesce comunque a tirare, in modo debole e in mano a Fiorillo. Nonostante ciò, però, la maglia del numero 27 bianconero è molto allungata, così che il centrocampista bianconero non possa coordinarsi agevolmente: poteva starci il rigore per la Juventus.
Non era una partita difficile per Di Bello: Juventus di un altro pianeta, match praticamente già deciso ancor prima di cominciare. Il direttore di gara, però, è riuscito a mettersi in mostra e a dimostrarsi privo di personalità, almeno nel match in questione. Avrebbe dovuto smorzare i toni, non permettendo agli uomini di Zeman una caccia all’uomo continua. Alla fine della partita, il Pescara chiude in undici una partita in cui ci sarebbe dovuta essere almeno un’espulsione. Non bene Di Bello, che purtroppo merita un’insufficienza.
This post was last modified on 16 Aprile 2017 - 14:56