Dev’essere un amore speciale quello tra la Juve e Juan Cuadrado. Il colombiano approda per la prima volta in bianconero nell’estate del 2015: prestito annuale dal Chelsea. La sua è un’ottima stagione. Se a Londra fatica a trovare spazio, a Torino si mette presto in mostra. Decisivo il gol in extremis del 31 ottobre 2015. Cuadrado sceglie il Derby della Mole per entrare subito – e di diritto – nei cuori dei tanti tifosi juventini. Decisivo anche perché dà il via alla rimonta di una Juve partita male. Nella mente del popolo bianconero sono molti i ricordi piacevoli che il colombiano ha loro regalato. Ma, a fine stagione, ritorna al Chelsea. Ad aspettarlo Antonio Conte. Il tecnico leccese fa di tutto per trattenerlo, l’amore per la Juve tuttavia è più forte: Cuadrado torna alla Juve.
Stagione 2016-2017. L’ex Fiorentina fatica a trovare spazio, ma quando entra in campo regala palloni importanti ai suoi compagni. Così Allegri, sempre più convinto della necessità del colombiano, ridisegna il suo modulo passando al 4-2-3-1. Cuadrado ne diventa il punto fisso e spazia sul fronte d’attacco. Il suo apporto alla squadra è fondamentale: corre, raddoppia, scambia con Higuain e addirittura segna. A Lione è lui a sbloccare la gara: 0 – 1 e tre punti fondamentali per il girone di Champions. Il 5 febbraio un altro colpo decisivo: gol vittoria contro i nemici dell’Inter in campionato. 35 presenze e 3 reti stagionali. Ma tanta, tanta qualità e (perché no) quantità. Come a Pescara. La Juve, con la testa già a Barcellona, trova il vantaggio grazie alla caparbietà di Cuadrado. Prima tenta la prodezza personale, poi corre più veloce dei difensori avversari e regala l’assist al Pipita. Incontenibile nell’uno contro uno, una scheggia sulla fascia. Allegri lo sa bene, ma non solo lui.
This post was last modified on 16 Aprile 2017 - 14:38