Altri tre passi verso la leggenda

Semplici, mai banali. Ancora una volta la Juventus senza strafare porta a casa i tre punti gestendo al meglio le energie. Da Pescara arrivano altri tre passi verso la leggenda. L’uomo chiave è, ancora una volta, Gonzalo Higuain, con la sua seconda doppietta consecutiva in campionato. Il Pipita arriva a quota 23 gol in Serie A, eguagliando il record di David Trezeguet della stagione 2005/2006.

LA STRADA VERSO LA LEGGENDA SI FA PIÚ CORTA

Anche oggi Max Allegri non ha voluto sentir ragioni. Al Barcellona si penserà da domani: il testa-coda si gioca con tutti i titolari in campo. Malgrado il leggero infortunio di Dybala (QUI LE ULTIME), le scelte del mister portano ancora i propri frutti. Sugli assi che conducono da Cuadrado e Mandzukic verso Higuain arrivano i due gol decisivi. L’assistenza decisiva è proprio dei due uomini in ballottaggio alla vigilia ma che il mister ha voluto fortemente in campo.

La strada verso quell’attimo di eterno si accorcia sempre di più. A sei partite dal nastro tricolore Madama riporta ad otto lunghezze gli uomini di Spalletti, bloccati sull’1-1 dalla sorprendente Atalanta. Sicuramente, nonostante il notevole vantaggio, non ci sarà però da dormire sugli allori. Tutt’altro. I prossimi impegni saranno di fuoco per i bianconeri, a partire dal match di casa contro il Genoa che batté la Juventus all’andata. Dopo il match grifone si entrerà nella fase clou, con Atalanta, Torino e soprattutto Roma, che in casa sua si giocherà le ultime chance. Il tutto, facendo i dovuti scongiuri, con gli impegni delle possibili semifinali in mezzo.

LA GESTIONE DEL GRUPPO: CHEPEAU MR. MAX

Ancora una volta Allegri dimostra di aver il completo controllo del gruppo. Cambia per 5/5 il reparto difensivo ma il risultato è sempre lo stesso. Che sia l’MSN, che sia Caprari, il risultato è sempre lo stesso: la Juve ne esce a reti inviolate. Lì davanti, invece, discorso totalmente diverso data la coperta cortissima. Stravolgere? Non è il momento. Sperimentare? Magari un’altra volta. Dentro i titolari, dentro i tre punti. È così che si costruisce la storia: pezzo per pezzo, volta per volta, senza strafare, senza stravolgere, ma gestendo e padroneggiando la partita. È così che si entra nella leggenda.

 

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