Juventus-Barcellona, Allegri sa come si fa. Lo ha dimostrato nell’impostazione di una gara importante quanto amara come quella di Monaco l’anno scorso. Si è ripetuto quest’anno nel primo atto della rivincita della finale di Berlino.
SENZA PAURA
La Juventus non teme la straordinaria qualità che la squadra di Luis Enrique presenta a centrocampo e soprattutto in attacco, facendo la voce grossa con il solito e collaudato schema di gioco (4-2-3-1) amalgamato ad un atteggiamento aggressivo che coglie di sorpresa il Barça. La rete di Dybala al 7′ rende ancora più sicura l’interpretazione della gara da parte dei bianconeri, che presentano una linea mediana perfettamente in linea orizzontale e molto vicina alla difesa.
SEGRETO COMPATTEZZA
Il segreto della Juve infatti è proprio questo: una distanza impercettibile fra i reparti e l’aggressività continua sui portatori di palla blaugrana. Gli esterni Alex Sandro e Dani Alves (il grande ex), non lasciano scappare mai Messi e Neymar, compiendo diagonali difensive che soltanto una volta consentono a Iniesta di presentarsi da solo davanti a Buffon, dopo l’illuminante suggerimento di Messi.
Oscuro ma non troppo il lavoro svolto a centrocampo da Miralem Pjanic, che riesce ad organizzare le prime battute di gioco con scambi corti e rapidi: il metodo migliore per non ingolosire troppo il pressing avversario. La Juve soffre quando è il momento di soffrire, tuttavia senza mai correre grossi rischi, e attaccando con qualità e con ogni uomo a disposizione dalla cintola in su. Dybala e Higuain sono sempre assistiti da Mandzukic e Cuadrado, col Pipita che è abile a concentrare su di se le attenzioni di Piqué e Umtiti, lasciando libertà di giostrare a Dybala, in posizione più arretrata.
ESTERNI SENZA TIMORE
Non a caso entrambi i gol arrivano dalle giocate sulle fasce: col primo gol suggerito dall’assist di Cuadrado ed il secondo arrivato per merito di un cross basso e arretrato di Mandzukic, trasformato in oro dalla conclusione perfetta di Dybala. Allegri la vince così, mettendoci il punto esclamativo sul risultato e mettendo sotto il Barcellona con la compattezza di una Juventus capace di produrre gioco con qualità, ma sapendo anche soffrire il ritorno dell’avversario senza mai andare nel panico. Perlomeno sino a quando l’enorme mole di pressing e di corsa prodotte non hanno cominciato a farsi sentire nelle gambe dei suoi giocatori.
Rocco Crea (Twitter @Rocco_Crea)