Dopo le parole di Alex Sandro e Dybala, ecco quelle di Leonardo Bonucci a La Stampa, in vista dell’andata dei quarti di Champions contro il Barcellona.
“Non l’ho mai rivista, come del resto il quarto dell’Europeo contro la Germania. Ma ora sarò costretto a farlo dato che in fondo loro sono quelli del 2015. Abbiamo la difesa migliore e il Barcellona è forse un pelino sotto quello che erano a Berlino. Noi abbiamo perso fisicità a centrocampo senza Pogba e Vidal, ma abbiamo più qualità. E siamo maturati nella gestione della palla e delle partite”.
“Mi è sempre piaciuto quel modo di giocare, anche se a volte è un po’ troppo orizzontale. Il possesso palla ti dà sicurezza e l’opportunità di difendere alto: come in tutte le cose, c’è il rovescio della medaglia”.
“Mi hanno sempre definito un centrocampista prestato alla difesa, e quello resta il mio modo di interpretare il calcio. Però è vero, sono maturato: prima mi piaceva fare l’assist o un bel passaggio, ora ho migliorato le doti difensive, e un’entrata risolutiva mi dà tanta soddisfazione”.
“Sono tra i primi dieci al mondo: ci servirà aiuto e sacrificio. I numeri parlano per loro, e basta anche un solo lampo di talento: sarà complicato. Ma nei primi dieci ci sono anche Higuain e Dybala”.
“Quando abbiamo pescato il Barca ho preso degli insulti: lo stavo vedendo in un’altra stanza con il segnale televisivo in anticipo. Così ho detto subito: ‘Dai andiamo ad allenarci, tanto è uscito il Barcellona’. Poteva capitarci di peggio però: il Bayern Monaco ha caratteristiche che in Europa contano, non avrebbe mai perso 4 a 0 a Parigi”.
“Credo nessuna italiano avrebbe mai perso 6 a 1 al Camp Nou, ma anche il PSG se la rigiocasse altre cento volte non perderebbe così. Mi spiace perché è una grande squadra, ma se la sono fatta sotto, pensando potesse bastare il 4-0 dell’andata”.
“Cannavaro e Verratti mi hanno detto entrambi che la palla sembra non uscire mai. Che è impossibile andare in pressione per via degli spazi enormi”
This post was last modified on 10 Aprile 2017 - 13:06