Erano tre punti importantissimi, sono arrivati. Una Juventus non brillantissima ha superato la prova Chievo, test in attesa della vera prova d’esame, martedì, ancora allo Stadium, contro il Barcellona. Massimiliano Allegri ha optato sempre per il 4-2-3-1, vero marchio di fabbrica della stagione bianconera, con Sturaro al posto di Mandzukic, vista l’indisponibilità del croato. Come a Napoli, si è notata l’impronta di Paulo Dybala sul gioco della Juventus.
TRA LE LINEE
L’argentino si è inserito fra le linee del centrocampo e dell’attacco, risultando una spina nel fianco alla difesa clivense ogni qualvolta toccasse palla. E infatti, i due gol sono arrivati proprio da lui, visto che la Joya oggi era in giornata di grazia: dribbling, aperture d’interno e d’esterno e tanto altro. La prestazione di Dybala è stata favorita proprio dalla sua posizione, ma anche dall’ottima prestazione del centrocampo, in cui è spiccato, ancora una volta, Sami Khedira: sia in fase di interdizione che di impostazione, il tedesco ha fatto sentire il suo physic du role, risultando fondamentale nello scacchiere tattico di Max Allegri.
ATTACCO MOBILE
Con il 4-2-3-1, chiunque segua la Juve ha notato come, nei cinque d’attacco, non ci siano posti fissi. Oggi questa peculiarità tattica bianconera si è notata molto: Dybala e Higuain si sono mossi tantissimo sul fronte d’attacco, decentrandosi e accentrandosi a piacimento per dare ampiezza ma soprattutto imprevedibilità per la manovra. Il primo gol è arrivato, proprio, da un attacco laterale di Dybala, che ha saltato secco Spolli, servendo al centro per il Pipita, letale sempre al centro dell’area. Se, da un lato, questa caratteristica può portare allo svuotamento dell’area, dall’altro dà maggiore fluidità alla manovra juventina, poiché gli uomini di Max Allegri riescono sempre a trovare calciatori con grande qualità, per puntare l’uomo, tentare giocate difficili e giocare nello stretto.
DIFESA DA REGISTRARE
Analizzati gli aspetti positivi, c’è stata una fase difensiva non all’altezza del nome che porta la Juventus. Chiariamoci: le occasioni create dal Chievo – poche e non pericolose – sono figlie di errori di disattenzione e di mancata concentrazione di una squadra che sapeva di essere superiore. Ma lasciare Meggiorini e company liberi di colpire di testa per almeno tre volte non è un buon viatico in vista del Barcellona, così come quello di far crossare, quasi senza pressione, i calciatori gialloblu. Così come i bianconeri hanno vinto grazie alla verve di Dybala tra le linee, così il Chievo si è reso pericoloso con Valter Birsa, che, tra centrocampo e attacco, è risultato difficile da fermare. Alla fine, però, la Juventus è riuscita a gestire, rischiando poco e nulla. Poco, però, non è niente: per poter battere il Barcellona, l’apporto difensivo dovrà essere massimo. Niente errori di concentrazione o di superficialità: così si può continuare a sognare.