Caressa: “Non è stato Moggi a chiedere la mia testa”

Fabio Caressa, arcinoto telecronista Sky Sport, è intervenuto stamattina su Radio Deejay per puntualizzare sulla polemica nata dopo i retroscena su calciopoli, narrati qualche giorno fa in un suo intervento alla Bocconi di Milano.

“Io di Calciopoli cerco di non parlarne, mi hanno chiesto quale fosse il clima e io cito un episodio che ho già scritto in due libri e che è stato citato almeno in 5 interviste nel 2004, 2005, 2006, 2009, 2011. Quindi io lo consideravo, non dico noto, ma una cosa che si sapesse. Voglio solo precisare che io non ho fatto nomi, non ho mai detto che aveva chiamato Moggi. Perché non ha chiamato Moggi, ma qualcuno della dirigenza della Juventus, importantissimo. Non era Moggi, io non ho fatto i nomi allora e non li dico neanche adesso. Quando Moggi dice che non ha chiamato, è vero, non ha chiamato lui ma hanno chiamato. Hanno chiamato per esprimere un giudizio sulle nostre telecronache e aveva proprio chiesto la testa. Questo era un ricordo di 12 anni fa, che avevo già citato, e non c’era nessun legame con l’attualità e con la Juve. Io capisco che ancora si parli di 10 anni fa, ma quello per me è un argomento chiuso. Per molti evidentemente no, questa è la cosa che mi ha un po’ sorpreso. Era una cosa, un episodio della mia vita, che ho raccontato. E’ successo solo questo, basta. Non ho fatto nomi, e non li farò. Non li voglio fare perché era solamente un episodio della mia vita che avevo già raccontato sui miei libri. C’è la registrazione, e ripeto che non c’era nessun legame con l’attualità. Anzi sull’attualità io ho delle idee profondamente diverse su alcune cose”.

Queste dichiarazioni arrivano dopo l’annuncio della querela che Luciano Moggi farà nei suoi confronti, normale quindi che il giornalista Sky cerchi di smorzare i toni in vista, comunque vada, di un procedimento penale di cui avrebbe fatto volentieri a meno.

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