L’uomo che cantava sotto la Curva B dopo aver raggiunto il record storico dei 36 gol in Serie A in estate cambia maglia. Indosserà la casacca degli acerrimi nemici della Juventus: il Pipita diventa il nuovo core ‘ngrato. La Vecchia Signora si aggiudica le prestazioni dell’attaccante argentino per 90 milioni di euro, esercitando la clausola stabilita dal presidente De Laurentiis. In maglia bianconera l’ex Real Madrid affronta due volte i suoi ex compagni di squadra. Allo Juventus Stadium timbra entrambe le volte il cartellino: sia in campionato che nella semifinale d’andata. Ma non è finita qui perché il fato regala tre giorni di fuoco a Gonzalo Gerardo Higuain.
Napoli-Juventus non può essere una semplice partita. Non può esserlo a maggior ragione se il tuo nome è Gonzalo Higuain. Il ritorno in quella che è stata per tre anni la sua città è stato una vera e propria odissea per il centravanti dell’Albiceleste. L’accoglienza dei suoi ex tifosi è delle più calorose. I fischi del San Paolo fanno il loro effetto nel primo confronto con i partenopei in campionato. I penta campioni d’Italia raggiungono lo specchio della porta una sola volta: ma tanto basta per pareggiare la partita. Gonzalo però appare isolato dal gioco di Madama che latita. Pochissimi i palloni toccati e accompagnati da fischi sonori e insulti di ogni tipo. Dal più goliardico chiattone al meno elegante 71. Higuain incassa in silenzio, memorizza: bacia quella che è stata la sua Curva e torna a casa.
Troppo facile il riferimento biblico ma dopo soli tre giorni la Juventus si ripresenta al San Paolo. Sarà di nuovo l’impianto di Fuorigrotta contro l’ex idolo Gonzalo Higuain. Ma c’è qualcosa di diverso negli occhi del Pipita. Il tifo partenopeo lo schernisce fin dal riscaldamento ma questa volta la punta risponde con ampi gesti al pubblico. Quasi come se quei fischi oramai siano diventati una colonna sonora stimolante. Una sensazione che viene confermata fin dai primi palloni toccati dall’attaccante a gara in corso. Gonzalo scalpita, rincorre il possessore di palla avversaria, ha voglia di dimostrare quello che è il suo valore. Restare in silenzio e come i grandi campioni rispondere sul campo. Non si libera di due sassolini ma di due scogli dagli scarpini, indicando più di una volta chi secondo lui ha orchestrato tutto. È questa la lezione inflitta da Gonzalo che realizza la doppietta che regala alla Juventus la prima finale della stagione. Higuain è ancora padrone del San Paolo e ne dirige la sinfonia: dai fischi assordanti al silenzio degli innocenti.
This post was last modified on 6 Aprile 2017 - 17:48