Questa Juve non Barca

A Napoli si è vista come sempre una Juve molto cinica e abile a sfruttare la prima occasione creata, eppure le note positive sembrano fermarsi qui.

I bianconeri non sono riusciti a costruire gioco contro una squadra ben organizzata che ha cercato di imprimere un ritmo alto alla partita. Ritmo che invece la truppa di Allegri, come spesso le capita, fatica a trovare nella manovra offensiva. Il Napoli è un piccolo Barcellona, ama il dialogo negli spazi stretti e il pressing alto per riconquistare nel minor tempo possibile la palla, ed è stato sicuramente un ottimo allenamento in vista della doppia sfida di Champions. Perché questo è sembrato per la Juventus, un allenamento. La voglia di vincere che la contraddistingue non è mai arrivata al San Paolo e con quanto atteggiamento si rischia una brutta figura anche mercoledì.

C’erano diverse assenze in rosa: da Dybala a Cuadrado fino ad arrivare ad Alex Sandro, ma da una formazione che ambisce a conquistare tutti i trofei e si trova a +5 sulla seconda in classifica era lecito attendersi qualcosa di più. Passata in vantaggio alla prima e unica chance con Khedira, la Juve è sembrata una squadra interessata unicamente al pareggio e al preservare le energie. A tratti anche arrendevole e fortunata a trovarsi davanti un Napoli poco preciso negli ultimi metri. Obiettivo principale del ritorno di Coppa Italia contro i partenopei sarà riattaccare la spina, perché una grande squadra si costruisce anche e soprattutto attraverso le prove di forza contro le dirette concorrenti.

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