Napoli-Juventus non è mai una partita facile e, infatti, la designazione era stata chiara: Daniele Orsato della sezione di Schio, uno dei migliori arbitri in circolazione. Mai decisione fu più saggia: Orsato, infatti, è stato il migliore in campo. È riuscito a tenere a bada una partita che poteva esplodere da un momento all’altro, con giudizi poco severi e sbagliando praticamente nulla nelle decisioni. Vediamo gli episodi più importanti.
Appena la Juventus passa in vantaggio, i giocatori del Napoli protestano nei confronti del direttore di gara. Il motivo sarebbe una presunta spinta di Higuain ai danni di Albiol, che, però, praticamente non c’è. Orsato sembra voler fischiare, ma quando vede che il contatto tra il Pipita e il difensore spagnolo è nullo, decide di far continuare l’azione, con ampi gesti. Sul prosieguo dell’azione, la Juventus finalizzerà con Khedira.
Al 10′ della ripresa il Napoli trova il pareggio, ma l’urlo dei tifosi partenopei viene strozzato in gola e rimandato dall’assistente Manganelli. Giustissimo ravvisare l’offside di Callejon, che si trova molto al di là della linea difensiva bianconera. L’assistente di Orsato è in perfetta linea con la difesa della Juventus, pertanto è facile per lui segnalare il fuorigioco.
Altra chiamata (stavolta “non” chiamata) importante da parte di Manganelli, che non alza la bandierina in occasione del pareggio dei padroni di casa. Hamsik, infatti, viene imbeccato da Mertens in linea con la difesa della Juventus, bravo nello sfruttare un buco causato da Lemina e Bonucci. Lo slovacco trova, poi, la rete del pareggio con un destro che si infila sotto il sette, con Buffon incolpevole.
Ad un minuto dal termine della partita, Mertens cade in area di rigore e chiede il penalty per un contatto con Lichtsteiner. Dal replay si evidenzia che la trattenuta è sia reciproca ma anche molto lieve, e che quindi non c’è assolutamente nulla.
Un fuoriclasse nel suo ruolo. Orsato si conferma ancora una volta il miglior arbitro italiano. Non solo riesce a far finire un Napoli-Juve senza nessuna polemica, bensì adotta un metro di giudizio uniforme e apprezzato da tutti i calciatori. Pochi i falli fischiati, un solo ammonito (Insigne, per proteste) e nessun episodio dubbio. Competenza, professionalità e carisma. Molti direttori di gara dovrebbero imparare da lui.
This post was last modified on 4 Aprile 2017 - 13:21