È passato alla storia. Il gol di Muntari, il gol fantasma che avrebbe deciso al contrario le sorti dello scudetto 2012. O forse no. Anche il protagonista principale, l’uomo che quel gol lo segnò, ma che non se lo vide convalidato, ammette che, molto probabilmente, seppure l’arbitro avesse convalidato quella rete, le sorti dello scudetto non sarebbero cambiate. Stiamo parlando, ovviamente, di Sulley Muntari, che ora è nella rosa del Pescara.
Ecco i passi più significativi della sua intervista alla Gazzetta Dello Sport, passando da Allegri fino, come detto in precedenza, a quella sera del 2012: “La classifica dei miei allenatori preferiti? Lassù metto Spalletti, che a Udine mi ha fatto diventare calciatore. Un maestro. In generale ho buoni ricordi di tutti. Mourinho mi ha dato la possibilità di giocare in una grande e lo ringrazierò tutta la vita; Allegri è stato uno spettacolo, quando era al Milan lo attaccavano tutti e lui restava imperturbabile, trasmettendoci la sua tranquillità. Il mio gol-fantasma alla Juve? Anche se lo avessero convalidato probabilmente non sarebbe bastato per lo scudetto.
La verità è che loro con Conte si sentivano dei leoni. Poi però rifletto: noi avevamo Ibra, Robinho, Seedorf, Nesta, Thiago. Con questa gente puoi giocare anche al 50% e vinci lo stesso, quindi non sono ancora riuscito a darmi una spiegazione. Quello scudetto perso e il fatto di non aver chiuso la carriera al Milan sono i miei rimpianti più grossi. In rossonero avrei potuto fare di più. Il cartellino giallo rubato a Damato? «Un modo per scherzare, per creare un rapporto di simpatia, l’arbitro l’ha capito ed è stato al gioco. Ricevono troppi insulti. Sono esseri umani come noi e noi possiamo aiutarli. Avrebbe dovuto essere così anche dopo l’ultimo Juve-Milan”.
This post was last modified on 2 Aprile 2017 - 15:57