Con le defezioni di Dybala e Cuadrado, almeno dall’inizio, Allegri decide di far tornare come trequartista il bosniaco. Una prestazione sicuramente positiva quella di Miralem Pjanic che ha preso per mano la Juventus grazie alle sue grandi giocate. Oltre a fornire l’assist splendido per il goal del vantaggio di Khedira. Il numero nove in questa stagione, i numeri lo accompagnano.
Mediano, regista o trequartista? Contro il Napoli si è capito. Pjanic è ovunque. Occasionalmente in mediana per unire muscoli e grinta, stabilmente sulla trequarti per unire il Pipita al resto della squadra, si è trovato un po’ più avanti rispetto alle ultime uscite, ha innescato da vicino gli attaccanti senza dimenticarsi di stare alle caviglie di Jorginho. In ogni caso, Mire ha i numeri per giustificare la stima infinita di Allegri: in passato dalle creazioni di Pjanic è arrivata la maggior parte delle occasioni dei bianconeri. Come detto precedentemente comincia la partita dietro Higuain, ma lo si vede da ogni parte. Tutti i palloni che transitano dalla metà campo passano per i suoi piedi. Grinta, coraggio, cattiveria: tutti aggettivi che non si addirebbero al bosniaco, ma che, in questo nuovo sistema di gioco, lo stanno contraddistinguendo.
L’importanza di Miralem risiede anche in quel fondamentale che forse non ci si aspettava da lui: l’interdizione. La palla passa sempre dai piedi molto educati del bosniaco, senza il bisogno di dover trovare un collante tra attacco e difesa. Un jolly vero e proprio, tutto quello che serve alla Juventus. Un calciatore che ti permette di cambiare modulo in corsa è necessario in ogni squadra. In più riesce a risolvere i match con dei colpi da vero fuoriclasse. Al 79′ entra Dybala, così Pjanic arretra di nuovo come regista. Esce sul finale della partita contro il Napoli stremato per fare spazio a Rincon. Un match sicuramente positivo per lui, per di più nel giorno del suo compleanno.
Andrea Bargione
This post was last modified on 2 Aprile 2017 - 23:32