Il clima resta teso intorno alla Juventus dopo le ultime settimane piuttosto calde che hanno visto la società bianconera interessata da vicende legate alla giustizia ordinaria ed alla giustizia sportiva. Il tema caldo è sempre quello: l’esistenza o meno di rapporti e collaborazioni tra i dirigenti della Vecchia Signora (con Andrea Agnelli tra i nomi illustri) e i rappresentanti della ‘ndrangheta.
Nonostante il presidente Agnelli si sia dichiarato estraneo alla vicenda e nonostante la Procura di Torino abbia escluso che esistano rapporti di questo tipo, il procuratore della FIGC Giuseppe Pecoraro sembra intenzionato a dimostrare il contrario. Come riporta Tuttosport, Pecoraro, che per ora ha soltanto deferito Agnelli e alcuni dipendenti della Juventus poiché il processo del Tribunale federale non è ancora iniziato, sarebbe intenzionato a proporre severe condanne per coloro che sono coinvolti in questa vicenda.
Stando a quanto filtra da Roma, il 26 maggio Pecoraro chiederà di inibire il presidente bianconero Andrea Agnelli per tre anni: una richiesta di condanna piuttosto pesante, che richiederebbe prove altrettanto pesanti e schiaccianti. Prove che, al momento, non sembrano essere filtrate ed essere diventate di dominio pubblico. Per portare avanti la sua causa, quindi, Pecoraro in Tribunale federale dovrà provare in modo inconfutabile che ci siano effettivamente stati contatti tra Juve e ‘ndrangheta; tuttavia, tutte le prove emerse fin qui sembrano confutare questa ipotesi.
Alessandro Bazzanella