Caso biglietti, 26 maggio 2017: eccola la data in cui è stato fissato il dibattimento del processo sportivo in cui la Juventus sarà imputata. A riportarlo è “La Gazzetta dello Sport” all’interno dell’edizione cartacea odierna. È l’onda lunga di Alto Piemonte, l’inchiesta della procura di Torino che ha svelato l’inserimento della ‘Ndrangheta nel bagarinaggio allo Stadium.
Nel deferimento del procuratore Giuseppe Pecoraro, durissimo e contestato alla radice dai bianconeri, sono accusati di aver infranto le norme sulla vendita di biglietti e sui rapporti col tifo organizzato, aggiungendo l’eventualità (esclusa dal processo penale in cui nessun tesserato è indagato) di aver usato “il contributo fattivo della malavita organizzata”.
Il riferimento è a Rocco Dominello, ex ultrà figlio di uno ‘ndranghetista, incensurato: per i pm sarebbe stato la testa di ponte dei clan per prendersi la curva. Il 26 maggio ci sarà il dibattimento e la Juve potrà presentare la sua linea difensiva davanti a un collegio composto da 5 giudici sportivi: poi, dopo qualche giorno, la sentenza.
Prima del deferimento, Agnelli e i suoi legali avevano fatto recapitare una memoria difensiva a Pecoraro per respingere quella che viene definita una “ansia accusatoria”: “La vittima di indebite pressioni è diventata artefice e complice del giro di facili guadagni derivanti dal bagarinaggio. Non è così”, si legge. E ancora: “Lo spessore criminale dei capi ultrà, interlocutori obbligati della società, ha determinato, nei dipendenti deputati a trattare, uno stato di soggezione. Le concessioni sono il frutto della necessità di mantenere un ordine pubblico“.
This post was last modified on 29 Marzo 2017 - 15:49