Una scelta quantomeno curiosa (o di rottura: dipende dai punti di vista), quella presa dalla maggioranza relativa dei tecnici italiani: la scelta cioè di assegnare la “Panchina d’oro” 2015-16 al tecnico partenopeo Maurizio Sarri (25 preferenze al confronto delle 22 ottenute invece dal tecnico bianconero Massimiliano Allegri). Ecco quanto riportato da Tuttosport.
UNA SCELTA CURIOSA
Una scelta curiosa, si intende, perché… Beh, per un semplice motivo, e cioè che lo scorso anno Sarri non ha centrato l’obiettivo che lui e il Napoli perseguivano: la vittoria dello scudetto. E che peraltro – peggio ancora – il fato sembrava aver posto a disposizione su un piatto d’argento: non dimentichiamo che il Napoli è “riuscito” ad arrivare secondo alle spalle di una Juventus che fino alla decima giornata era invischiata a metà classifica, addirittura all’11° posto della graduatoria, alla bellezza (anzi bruttezza) di 11 punti di distacco dalla vetta.
Per inciso, tutto questo il Napoli lo faceva pur avendo a disposizione il bomber (Gonzalo Higuain: 36 sigilli nello scorso campionato) più prolifico della storia della Serie A. In cavalleria, invece, a quanto pare, è passata l’allegriana cavalcata trionfale bianconera: fatta di 24 successi in 25 partite che hanno scandito la volata tricolore, sorpasso su sorpasso.
SFIDA NELLA SFIDA
Di contro, non si può tuttavia ignorare che il Napoli era (ed è) spettacolare assai, che Sarri ha dato una netta impronta alla squadra; che è uno dei pochi che negli ultimi anni ha “inventato” qualcosa e portato soluzioni e interpretazioni nuove; che se Higuain ha segnato tanto il merito è anche e forse soprattutto di Sarri stesso medesimo. Etc. etc. Trattasi, per questo, di scelta… di rottura. Che spacca e che può far discutere esteti e pragmatici. E che troverà un empirico doppio riscontro in tempi brevissimi. Si Sarri, sì Allegri: ora dimostrate ai colleghi, sul campo, quanto questa panchina d’Oro sia stata più o meno meritata. La sfida nella (doppia) sfida è servita.