Chi è Alberto Pairetto: non un figlio d’arte, ma un professionista

Alberto Pairetto è un dipendente della Juventus: è Head of Events, come si legge sul suo profilo Linkedin. Il suo compito è organizzare e gestire eventi: un ruolo in linea con i suoi studi e le sue esperienze.

Pairetto, un solo problema

Ci sarebbe poco da dire, se non fosse per il suo cognome: Pairetto. Come Pierluigi, ex arbitro e designatore, nonché suo padre.

Pierluigi Pairetto, così come il collega Bergamo, fu coinvolto in Calciopoli. È stato prescritto in appello e, attualmente, è osservatore per gli arbitri.

Proprio riguardo Pairetto padre, si è tornato a parlare delle ormai celebri sim svizzere. Un teorema tanto elaborato quanto poco convincente, che dimostra poco e niente.

In quest’articolo di Ju29Ro, del novembre 2009, vengono analizzate le crepe di questa ipotesi. Una storia di fatti non sempre verificati e di ricostruzioni discutibili.

Lo stesso Pairetto, nell’udienza del primo ottobre 2013, aveva detto di non aver mai ricevuto sim straniere da Moggi. Le usava, sì, ma semplicemente perché aveva incarichi presso la Uefa.

Il rapporto tra Pairetto padre e Moggi

Tanto che l’unica telefonata di rilevo tra Moggi e Pairetto, segue un preliminare di Champions della Juve. Pairetto, allora, è vicepresidente della Commissione Arbitrale dell’Uefa.

Una premessa: le designazioni delle coppe europee vengono decise da questo organo. Il procuratore Maddalena, però, sottolinea che “pare alquanto limitata per tali partite la possibilità del Pairetto di pilotare le designazioni arbitrali (…) verso un ben determinato arbitro”.

Nell’intercettazione, che potete trovare qui, Moggi si lamenta dell’arbitraggio, senza fare particolari richieste.

Insomma: non ci sono rapporti particolari tra Pierluigi Pairetto e Moggi. Non dimentichiamo, infatti, che tutti, almeno, telefonavano ai designatori.

Chi è Alberto Pairetto

Ma cosa c’entra Alberto Pairetto con questo discorso? Niente.

È decisamente pretestuoso tirare in ballo Calciopoli in questa storia. Come se si volesse dimostrare chissà che.

Il blogger Antonio Corsa, sul suo profilo Facebook, ha spiegato che Pairetto è stato assunto da Francesco Calvo. “Calvo (…) lo conobbe quando lavorava a Set Up, poi come fornitore di Philip Morris (…) e organizzatore eventi Marlboro”.

Pairetto inizia a lavorare con la Juventus nel 2013, per l’organizzazione della finale di Europa League. Il rapporto continua, poi, fino a oggi. E nessuno ha mai nascosto questa collaborazione: anche sul sito della società si parla di lui.

Ma le polemiche su un cognome, evidentemente, pesante non hanno colpito solo lui.

Polemiche… di famiglia

Suo fratello, Luca, è arbitro in Serie A. Anche lui, una volta promosso, aveva attirato le critiche di tanti. Pochi hanno raccontato, però, della sua gavetta.

Come racconta Luca Marelli, ex arbitro, sul suo blog, Luca Pairetto, nel 2006, “arbitrava a livello regionale”. Ha fatto il suo esordio in Serie A, dirigendo un Livorno-Cagliari, il 23 settembre 2013: circa sette anni dopo.

Inoltre, se a qualcuno fosse sfuggito, Pairetto non ha mai arbitrato la Juventus. (Né lo farà, perché appartiene alla sezione di Nichelino). Eppure sarebbe bastata una piccola ricerca per accorgersene.

In sostanza, questa sterile polemica sembra l’ennesimo tentativo di creare sospetto. Si può discutere della convenienza di assumere il figlio di un personaggio coinvolto in Calciopoli, certo, ma evitando di cadere in luoghi comuni. È ciò che meno serve, in questo momento, alla Juventus e al calcio italiano.

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