Moggi a Libero: “Dopo averci attaccato, il Napoli ha avuto 3 rigori in due partite”

Luciano Moggi, ex dg della Juventus, ha rilasciato una lunga intervista a Libero per parlare dei fatti più e meno recenti riguardanti la Vecchia Signora.

INDIETRO NEL TEMPO

“Ci risiamo, quando uno è più forte dà fastidio a tutti. Undici anni fa erano morto l’avvocato Agnelli e Umberto, oltre a Chiusano, c’era un’eredità da dividere. Era un momento difficile e tutti si sono buttati contro la Juve. Oggi è diverso. Nel 2006 mi hanno voluto incastrare. Se l’Avvocato e Umberto fossero stati in vita certe cose non sarebbero successe. Il legale della Juve anziché difenderci chiese la retrocessione in Lega Pro della società. Io non volevo prendere la Juve, lo dicevano di Giraudo perché non lo conoscevano. Ha le tenaglie nelle tasche, non infila mai le mani dentro. Il Consiglio di Stato ha dichiarato la propria incompetenza a decidere riguardo la mia radiazione a vita. La sentenza vera la aspetto dalla Corte Europea dei Diritti Umani e mi riabiliterà. Sono legato alla Juve perché le facce in società sono cambiate rispetto al 2006. E poi non posso negare di avere qualcosa di bianconero nel sangue”.

LE POLEMICHE

“Napoli, Roma, Inter e Milan piangono per ottenere favori, è il lamento dei perdenti. Dopo averci attaccato, il Napoli ha avuto 3 rigori in due partite (ndr 4 in realtà). Gli arbitri nei casi incerti è più probabile che fischi a favore della grande squadra. Non succede solo con la Juve. Lo fanno per fare carriera”. 

GALLIANI

“Giraudo pensava che Galliani fosse un amico, io non ci sono mai cascato. Ha tirato a fregarmi perfino quando moriì Papa Wojtyla. Mi chiamò il ministro dell’Interno Pisanu  per dirmi: ‘Slittiamo di un giorno il campionato’. Poi ho scoperto che Galliani aveva brigato per slittare di una settimana per recuperare Kakà infortunato in tempo per la gara di Siena. Per non parlare di quando era capo della Lega. la Juve giocava mercoledì in Champions e lui ci metteva in campionato sabato. Il Milan giocava il martedì in Europa, ma in Italia solo la domenica”. 

CHAMPIONS LEAGUE

“In Italia la Juve gioca con la presunzione di vincere e gli avversari con la paura di perdere, e quindi parte avvantaggiata. Le manca un po’ di caratura internazionale e all’estero non sempre è all’altezza delle migliori. L’ultima volta in Champions è stata eliminata dall’arbitro più che dal Bayern. Il Barcellona, come il Real Madrid, è in fase calante. Messi passaggia, quest’anno dipende tutto da Neymar, la Juve ce la può fare. La finale comunque sarà Bayern Monaco contro Atletico Madrid”.  

DESTINO ALLEGRI-BUFFON

“Allegri resterà. E anche Buffon resterà alla Juve da giocatore ancora qualche anno. Donnarumma somiglia molto a Buffon che ho portato io alla Juve quando era poco più di un ragazzino. Diventerà fortissimo, però è giovane. Può salvarti le partite ma può anche fartele perdere prendendo un gol per inesperienza. A Buffon questo non capita”. 

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