È arrivato nei primi giorni di gennaio, finora ha trovato poco spazio, ma in quelle poche volte in cui è sceso in campo ha dimostrato comunque di meritare la maglia bianconera. Parliamo ovviamente di Tomás Rincón, che ha rilasciato una bella intervista al quotidiano tedesco Mopo.
Sulla sensazione che ha provato quando lo ha chiamato la Juventus: “Una sensazione di smarrimento che dura pochi secondi, non ci puoi credere inizialmente, poi realizzi e dici devo andare, non ci sono soluzioni. Abbiamo fatto tutto in due giorni. Non c’erano motivi per esitare o avere dei dubbi. Avevo fatto due anni buoni a Genova e c’erano altre squadre interessate, come il Milan, ma la Juve era per me un sogno. Una sensazione incredibile, apri la porta e ti saluta Buffon e poi subito dopo Dani Alves”.
El General Rincón ha, poi, speso due parole anche per il suo passato all’Amburgo: “Mi è dispiaciuto, l’Amburgo è e resterà nel mio cuore, purtroppo non è andata bene. Il direttore sportivo Frank Arnesen era stato chiaro, eravamo d’accordo sul prolungamento, ma nulla era stato firmato. Poi mi hanno detto: “Tomás ciò che avete discusso, non conta più. Ora sono qui”. È stato per me incomprensibile, ma ora meglio per me. Sono molto grato all’Amburgo e gli auguro solo il meglio. Sono stato in grado di crescere come giocatore e persona ad Amburgo. Guardando indietro, è stato un bene che sono andato. Avevo 26 anni, a quell’età si può ancora crescere. Ho fatto un salto di qualità a Genova e solo così ho potuto essere di interesse per un club come la Juventus.
Sul suo modo di giocare: “A Genova mi volevano più offensivo. Ora mi sento molto più libero, più versatile”.